David Cavallini (Membro livello 1)
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La mattina alle 10:00, ma non disdegno le 14:00
Sono assolutamente d'accordo con te
I 5 anni sono una scelta personale; io ad esempio aspetto solo 2 anni.
Inviare una mail per le convocazioni alle assemblee a 20 persone o a 200 non cambia nulla; basta fare una mailing list.
Per il quorum all'assemblee straordinaria, il mio statuto (e penso anche il tuo) parla della presenza di 3/4 dei soci aventi diritto al voto. Una delle condizioni per poter esercitare il diritto al voto è quella di aver versato la quota associativa annuale, e dubito che un associato che non frequenta più da anni continui a versare le quote annuali...
Io spererei che un moderatore intervenisse per chiudere la questione con un parere autorevole
Nessuno sta dicendo che il tesserato diventa un socio senza fare apposita domanda, ma che il tesserato, pur non essendo un socio, ne acquisirebbe i diritti, compreso il poter partecipare alle assemblee con diritto di voto...
E' la stessa cosa che ho pensato anch'io, quindi ho rivolto la domanda a ChatGPT (che tanto non costa nulla). Questa la risposta:
Il testo sembra descrivere i diritti di un tesserato sia in relazione alle competizioni che all'eventuale ricoprire cariche direttive. In particolare, il passaggio in cui si dice "concorrere, ove in possesso dei requisiti previsti, a ricoprire le cariche dei relativi organi direttivi" sembra riferirsi agli organi direttivi delle strutture con cui il tesserato è coinvolto. In questo contesto, "relativi organi direttivi" potrebbe indicare:
- Organi direttivi della Federazione Sportiva Nazionale, della Disciplina Sportiva Associata o dell'Ente di Promozione Sportiva a cui appartiene l'associazione o la società sportiva.
- Organi direttivi della stessa associazione o società sportiva di cui il tesserato fa parte.
Quindi, il tesserato può concorrere per cariche direttive sia all'interno della sua associazione/società sportiva sia, potenzialmente, negli organi direttivi delle federazioni o enti sportivi con cui è affiliato, purché soddisfi i requisiti previsti dai regolamenti.
In sintesi, si riferisce a entrambi: gli organi direttivi delle federazioni/enti sportivi e quelli dell'associazione o società sportiva.
In effetti anch'io nel mio post mi lamento della lunga procedura burocratica
Anche per me è una cosa sbagliata
Preciso che non mi dispiacerebbe affatto essere d'accordo con quanto affermi, e sarei lieto che qualche membro di Team Artist intervenisse per dirimere la questione
Pare che con l'entrata in vigore della riforma dello sport, le cose siano cambiate
A me Team Artist ha risposto il contrario di quanto affermi
Riguardo a "nessun beneficio economico" non mi risulta (posso sbagliare) che la quota di tesseramento stabilita dal consiglio debba essere esattamente equivalente a quanto richiesto dall'Ente di affiliazione.
Gli "intrusi" poi, possono essere anche gli atleti che si sono associati da pochi mesi. Non vedo differenza...
Sono d'accordo con te su tutto (delibere per ammissione, delibere per decadenza, bambini "volatili", ma per quanto ne so non si possono cancellare i soci che non si presentano più, senza avvisarli. Io li avviso e gli do 60 giorni di tempo per versare (almeno) la quota associativa dell'anno corrente. Se non rispondono o rispondono picche, li casso (e ci vuole un'altra delibera...).
Date le circostanze, attualmente i bambini li tessero senza associarli.
Vorrei approfondire il discorso sul ruolo del consiglio direttivo ponendoti la seguente domanda:
Può il CD agire autonomamente elevando sanzioni, a tale scopo usufruendo dello statuto e del regolamento interno, qualora la persona offesa non intendesse rivolgersi al ReCAViD?
Da un lato parrebbe di no, visto che nel CDC è scritto che i dirigenti devono segnalare il fatto al ReCAViD, portandomi a pensare che il consiglio sia obbligatoriamente escluso da ogni azione. Dall'altro, l'art. 7 del MOCG recita: "Misure e sanzioni applicabili dalla ASD e dal ReCAViD", il che lascia supporre che invece il CD abbia un ruolo attivo, anche se non necessariamente alternativo a quello del ReCAViD.
Mi puoi chiarire?
Grazie
Nessuna confusione, Stefano. Ho solo usato impropriamente il termine "denuncia" al posto di "segnalazione".
Io uso quella verde
Non voglio entrare troppo nel merito della tua domanda, visto che ti è stata già data una risposta dettagliata. Ti dirò invece cosa NON abbiamo, e cioè il libro soci cartaceo, che teniamo solo elettronicamente salvato sul computer e online, che aggiorniamo costantemente, e che stamperemo se e quando ci verrà richiesto (anche se non farebbe male stamparlo una volta l'anno ad esercizio concluso)
Ok, ma un giudice deve agire con ragionevolezza. Quindi ribadisco la mia ultima frase: "altrimenti le associazioni di arti marziali potrebbero anche chiudere…"
Per come la vedo io, l'abuso fisico consiste nell'ordinare ad un allievo di effettuare 40 piegamenti sulle braccia (magari per punirlo perché indisciplinato) laddove lui non sia in grado di farne più di 20, oppure di combattere contro un compagno che pesa il doppio di lui e che possa ragionevolmente procurargli delle lesioni. Non a caso nel combattimento sportivo ci sono le categorie di peso, di età e spesso anche di esperienza. In sostanza, per me è abuso quando si tratta di qualcosa di intenzionalmente sproporzionato, altrimenti le associazioni di arti marziali potrebbero anche chiudere...