Dalerba Damiano Giovanni (Moderatore livello 1)
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Le Associazioni no profit, nella maggior parte dei casi, si occupano del tempo libero delle persone. Occuparsi del tempo libero altrui significa... lavorare in quelle finestre di tempo. Se vuoi fare il bigliettaio in un cinema quindi... non puoi pensare di non lavorare il sabato e la domenica.
Ma questo significa che il dirigente di una Associazione no profit non debba avere del tempo libero per sé e i suoi familiari? Ovviamente, no. Deve solo organizzarsi, proprio come il bigliettaio di un cinema, per godersi altre finestre temporali.
Il sabato per l'Associazione, il lunedì per sé.
Può sempre essere possibile? Nella mia esperienza, dovrebbe. Quando non lo è tipicamente è perchè il dirigente dell'Associazione è un accentratore che non si fida di nessuno e non è capace a delegare (proprio come accade nella maggior parte delle PMI italiane).
Tema vasto e complesso.
Semplificando: al mondo esistono 3 modelli di gestione dello Sport: quello anglosassone, quello socialista e quello mediterraneo. Il modello anglosassone è volto alla massima liberizzazione in cui lo Stato non mette mano ed è tutto in gestione privata: l'obiettivo finale sono i risultati economici (pensiamo all'NBA e a Michael Jordan). Il modello socialista è volto invece alla totale gestione pubblica: l'obiettivo finale sono i risultati nelle competizion. Il modello Mediterraneo è un mix dei due: gli obiettivi sono diversi, dalla autosostenibilità economica di parte dello Sport ma non completamente perchè non siamo nè liberisti né socialisti, ai risultati sportivi che si sono importanti ma non più della salute, ai risvolti sociologici dello Sport (salute pubblica, voglia di stare insieme etc).
In Italia vige il modello mediterraneo che non è né carne né pesce. Ecco quindi che lo Sport non lo gestisce lo Stato (se non in parte) ma nemmeno il Privato profit ma le Associazioni no profit che sono un ibrido.
Lo Sport deve essere indipendente ma non deve produrre profitto.
Questo l'errore di base. Io non voglio entrare nel merito se sia meglio il modello anglosassone o quello socialista. So solo che il modello mediterraneo è certamente peggio degli altri due.
Pensiamo, ad esempio, alla ridicola realtà dei gruppi sportivi militari. Se oggi un atleta vuole vivere di pratica sportiva (tolti alcuni sport maggiori) deve per forza "arruolarsi" in un apparato militare. Ove poi non farà mai effettiva attività militare... ma questo è l'unico modo per garantirsi uno stipendio (pubblico tra l'altro)e una minima tranquillità economica.
Tutti lo sanno, tutti sanno che è assurdo ma è talmente diffuso da apparire normale.
Ma vi sembra civile?
Ha senso che uno sciatore per potersi allenare ed avere uno stipendio debba far finta di essere un Carabiniere?
Per motivi diversi di quelli addotti dal nostro lettore quindi, arrivo comunque alle sue stesse conclusioni. L'impianto sportivo italiano determinato dalle norme dello Stato è completamente e palesemente incostituzionale e, fatemelo dire, demenziale.
Che ne pensate? Idee?
Nel caso, avete già tutto pronto?