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Postato da Filippo Boschetti il 29 Dicembre 2024
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Scrivo questo post in seguito alla conclusione della verifica documentale SIAE cui siamo stati sottoposti quest'anno, relativamente al bilancio 2019.

Ci è stato contestata IVA non versata relativamente ad alcune fatture di fornitori, nello specifico due aziende di idraulica, per le fatture di manutenzione/pulizia e controllo annuale caldaie, e per alcuni acquisti di materiale all'estero (effettuati attraverso Amazon).

La verificatrice ci ha fatto notare che le fatture in questione portavano la dicitura di IVA in reverse charge, ossia tocca a noi versare l'IVA relativa, emettendo un'autofattura per il medesimo importo, applicando poi l'aliquota del 22%, da iscrivere nel registro iva minimi e da versare al 100% (non al 50% come per le fatture di vendita/servizi). Analogamente per le fatture di acquisto di beni e servizi all'estero, da fornitori sprovvisti di partita iva italiana e che non applichino l'IVA sugli importi richiesti in pagamento.

Quindi occhio a questo tipo di fatture, perché da quel che ho capito SIAE procede all'analisi delle fatture di acquisto alla ricerca di questi elementi, che probabilmente sfuggono alla maggior parte delle associazioni (ammetto che nessun commercialista ci aveva fatto presente questa problematica).

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