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Postato da stefano_marini il 10 Gennaio 2025
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Oggi parliamo di cosa fare quando scegli un fornitore per spendere il meno possibile.

Ti sei mai trovato ad aver a che fare con un servizio pubblico?

Se sì, probabilmente hai vissuto un’esperienza tutt’altro che piacevole: ritardi, cattiva erogazione, sistemi informatici progettati male e spesso inutilizzabili, difficoltà nel ricevere risposte al telefono, edifici fatiscenti. Potrei continuare, ma credo che il punto sia chiaro. Pensa, ad esempio, al comune o alle scuole del tuo paese. O, per fare un caso concreto, hai recentemente avuto la sfortunata necessità di rinnovare il passaporto?

I motivi di questa situazione sono tanti, ma il più importante riguarda il modo con cui lo Stato sceglie i fornitori. Che siano servizi (quindi persone) o prodotti fisici, ogni ente pubblico è tenuto a fare (giustamente) un bando per scegliere il fornitore. A questo punto l’ente pubblico richiede numerosi preventivi e sceglie il fornitore sulla base del criterio più importante, spendere il meno possibile.  Il risultato di questa politica è quotidianamente sotto il tuo naso.

Non fare lo stesso errore con la tua associazione, altrimenti i tuoi soci proveranno esattamente la stessa esperienza che provi tu quando vai a farti rifare il passaporto. Devi essere molto più accorto nella scelta e usare molteplici parametri a seconda della situazione.

È vero che si sono alcuni prodotti di massa che, indipendente dal prezzo, sono molto simili tra cui per esempio lo zucchero semolato, dove puoi comprare quello che costa meno senza grossi problemi, però sono pochi e si sa quali sono. Per esempio già se comprassi il caffè macinato, o una cialda, ci sarebbe una bella tra uno che costa poco e uno che costa di più.

Tra prodotto e prodotto, o tra servizio e servizio, c’è spesso una notevole differenza. Se spendi il meno possibile, avrai il peggiore tra i prodotti disponibili nei preventivi. Questo vale ancora di più se invece di parlare di prodotti, parliamo di servizi. 

Ricordati che se sono lo Stato, la grande distribuzioni o alcune aziende enormi ad acquistare, possono vantare un forte potere contrattuale legato all’enorme quantità di prodotti/servizi che andranno ad acquistare. In questo caso i fornitori possono tagliare una serie di costi, tra cui quelli di marketing e vendite, e abbassare un po’ il prezzo senza compromettere troppo la qualità. Se lo fai tu con la tua associazione microscopica, hai un potere contrattuale pari a zero, quindi se paghi meno avrai indiscutibilmente una servizio/prodotto peggiore.

Se vuoi risparmiare, quindi, devi tenere presente che stai abbassando il livello di servizio che offri ai soci, ai collaboratori e anche a te stesso, quindi devi farlo con grandissima attenzione.

In alcuni casi trovi un compromesso dignitoso. Per esempio pensa al campo del materiale tecnico dove hai numerose alternative e spesso, spendendo relativamente poco, riesci comunque a trovare dei capi che puoi offrire ai tuoi soci senza che si lamentino troppo. Se hai un po’ di esperienza in merito però, anche in questo settore, ti sarai accorto che sotto una certa cifra compri dei capi di qualità talmente bassa che ti comporteranno numerosi problemi con soci e collaboratori.

EFFETTO COLLATERALE

Se cerchi di risparmiare su tutto quello che compri, cerchi di non pagare i collaboratori o di pagarli il meno possibile, si abbasserà il livello di servizio che offri ai tuoi soci che non verranno da te a dirti in faccia che non si trovano bene, se non in rari casi. Quello che succederà sarà che non ti troverai i soldi in cassa nonostante i risparmi sugli acquisti, perché i soci non aumenteranno oppure inizieranno a diminuire a causa del basso servizio che stai offrendo ai loro occhi. Ti faranno anche una pessima pubblicità con tutte le persone che potrebbero essere i tuoi futuri nuovi soci.

Devi prestare molta attenzione quando decidi cosa comprare e da chi. In primis quando scegli i collaboratori e decidi quanto pagarli e via via per tutti i fornitori. A seconda della delicatezza e importanza del servizio/prodotto che stai acquistando puoi decidere se diminuire o no la qualità di quello che compri. Tante volte il modo migliore per aumentare i soldi in cassa è spendere di più, però devi avere una strategia. Molti presidenti si concentrano unicamente sui costi senza avere un’idea precisa di come far entrare più soldi all’interno dell’associazione; invece entrambe le attività devono essere sempre svolte in parallelo.

Tornando ai costi, DEVI prestare particolare attenzione soprattutto quando acquisti servizi per la tua tutela come presidente. Il presidente risponde in solido con i propri beni a tutte le sventure economiche dell’associazione, di conseguenza se l’associazione non ha soldi per pagare i creditori, stato incluso, si rivalgono sul patrimonio del presidente; conti correnti, case, macchine e altri bene.

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ESEMPIO SAFEGUARDING e servizio SALVAGUARDO (per chi interessato)

Con l’introduzione del SafeGuarding il presidente non risponde più “solo” delle sventure economiche dell’associazione, ma diventa penalmente responsabile di tutte le attività illecite commesse da soci e collaboratori. Risponde penalmente anche di illeciti che NON ha commesso, solo per il fatto di non aver creato un sistema di controllo conforme a quanto richiesto dalla normativa e dai decreti attuativi.

Anche in questo caso tu puoi fare il giro dei preventivi per cercare di adeguare l’associazione al SafeGuarding e poi scegliere il preventivo meno costoso però tieni presente che non stai comprando materiale tecnico, dove l’unico rischio è che i soci si lamentino della qualità delle felpe. Il rischio qui è di rimanere impantanati per quindici anni della tua vita in un procedimento giudiziario per motivi che possono generarti dei danni anche reputazionali enormi.

È importante che tu capisca che la nomina del ReCAVID serve come “scudo penale” al presidente. Se la nomina è fatta bene, elimina qualunque responsabilità penale per il presidente rispetto a eventuali reati avvenuti nell’associazione e non commessi da lui.

Per fare il TUO interesse, non devi nominare frettolosamente un ReCAVID perché altri hanno l’urgenza di tenere i loro numeri sotto controllo, ma devi fare una nomina che ti levi la responsabilità penale veramente. Per esempio nominare un ReCAVID “interno” non lo fa.

Ricordati che il ReCAVID (Responsabile contro Abusi, Violenze e Discriminazioni) deve essere esterno all’associazione e non devi essere tu. Ti ricordo inoltre che, oltre ai collaboratori diretti e ai soci, anche psicologi, medici e tutte le figure di questo tipo vicine all’associazione sono di fatto “interne” se vivono nello stesso tessuto sociale, per esempio lo stesso comune, la stessa comunità di riferimento o hanno una parentela o un legame di amicizia con i soci o con i collaboratori dell’associazione.

Noi di TeamArtist siamo i primi ad avere messo in piedi questo servizio, con più di 400 associazioni seguite, siamo l’entità più grande in Italia nella gestione di tutte le problematiche relative al SafeGuarding. Al nostro interno ci sono consulenti con tutte le competenze necessarie e sistemi informativi estremamente evoluti, oltre all’esperienza di aver già gestito più di 100 segnalazioni nei primi 6 mesi dall’entrata in vigore del SafeGuarding.

Le segnalazioni sono sempre molto complesse da gestire. Vi sono aspetti di diverso tipo da considerare: legali, emotivi, psicologici, economici, di responsabilità, di tutela delle persone coinvolte e di tutela dell’organizzazione sportiva. Servono competenza, sensibilità, esperienza ed intelligenza per tutelare le presunte vittime delle segnalazioni senza creare enormi danni irreversibili a tutti gli altri.

Il lavoro è quindi MOLTO più complicato di quello che possano pensare anche i “professionisti” che hanno già accettato di farlo e quando se ne renderanno conto, o se ne renderà conto l’organizzazione sportiva che lo ha incaricato, per i danni che avranno causato, sarà troppo tardi.

Quindi attenzione a che preventivo scegli in questo caso, perché ne va direttamente della tua vita.

==> Clicca Qui se hai nominato un ReCAVID interno o se non l’hai ancora nominato

P.s. Un ultimo dato oggettivo. Al momento non c’è un solo SafeGuarding Officer, da noi avvisato per le segnalazioni, che abbia risposto. NESSUNO. Nemmeno con un semplice: “grazie, tenetemi aggiornato”. E pensare che dovrebbe essere il primo supporto per i ReCAVID…

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