stefano_marini (Moderatore livello 4)
u/stefano_marini
Ciao Giuliana. Ma il sabato sei in palestra? fisicamente dico
Il sabato del presidente
Una delle cose che ci chiediamo sempre è quando un presidente dedica più tempo alla sua associazione.
Il sabato passate la giornata in associazione? Nel caso la risposta sia affermativa, cosa fate?
Il tema del mansionario è estremamente complesso e importante. ne parliamo anche qui:
Stiamo anche pensando a una soluzione per aiutarvi un po'.
1. Sicuramente la gestione delle "mansioni" dei collaboratori è un colabrodo. come anche segnalato qui -> https://clubdeipresidenti.it/club/post/elenco-delle-mansioni-per-i-lavoratori-sportivi-il-solito-lavoro-mal-fatto/
2. Non sono d'accordo che le tipologie di associazioni che tu segnali di calcio, pallacanestro e pallavolo, in media, facciano "magheggi". Gestendo tantissime tipologie di associazioni sappiamo che quello che i magheggi si annidano altrove, tant'è che noi con certe tipologie di associazioni non lavoriamo proprio... Calcio, pallacanestro e pallavolo sono solo più ricche, perché sono sport che piacciono a più persone e quindi hanno più praticanti.
3. Sul fatto che lo sport sia estremamente funzionale alla prevenzione sanitaria non ci sono dubbi (non cito uno studio di riferimento ma basta aprire google). Hai perfettamente ragione! Sembra che nessuno lo sappia però dove si prendono le decisioni, e quindi continuano a buttare soldi pubblici che potrebbero essere risparmiati o meglio impiegati.
Più che comprensibile.
Sono d'accordissimo che una riforma serviva (e tuttora serve), ma non questa!
Ciao Luca.
Per quattro anni ho ripetuto allo sfinimento che sarebbero aumentati i costi e i il tempo di gestione della parte amministrativa dell’associazione. Nel frattempo la maggior parte degli “altri” diceva invece che la riforma era buona e giusta.
Ma volevo soffermarmi su due aspetti che hai sottolineato anche tu.
Il primo è che non solo "tempo" e "costi" sono aumentati, ma questo è successo senza un reale beneficio né per i “collaboratori” né per l’associazione.
Il secondo è che ho ricevuto per due anni email e lettere in cui i presidenti mi intimavano di smettere di fare terrorismo, che la riforma era meravigliosa, che io non capivo niente e volevo solo approfittarmene. Come sempre i fatti mi hanno dato ragione. La riforma è tutt’altro che meravigliosa!
Inoltre non ce ne siamo approfittati, ma abbiamo lottato per far modificare la bozza della riforma che avrebbe addirittura raddoppiato i costi per l’associazione! E ci siamo riusciti grazie all’aiuto di qualche altro illuminato. Perché l’unione fa la forza ed è anche una delle finalità più importanti di questo club.
Per cui quando chiediamo ai presidenti la loro opinione anche su tematiche scomode come questa:
Abbiamo bisogno della loro opinione per far sentire la loro voce nelle sedi istituzionali.
Spero di riuscire a far passare questo messaggio con l’aiuto di tutti.
Prima di tutto ti ringrazio in quanto sono coautore del libro “La riforma del terzo settore fa schifo”.
Tornando al punto, la tua riflessione lascia spazio a una domanda.
"molte associazioni sono rette da un gruppo di volontari che magari ne sanno di sport, ma sanno decisamente ben poco di cosa comporta il riunirsi in società.
Manca una concreta base di conoscenza del settore, sia da parte di chi fa le leggi e soprattutto da parte di molti presidenti. "
Quali sono secondo te (e anche secondo gli altri membri del club) le azioni che potremmo mettere in pratica per risolvere questo problema?
Il tuo punto di vista è lucido!
Ma quanti presidenti là fuori sanno di che cosa stanno parlando?
Quanti sono realmente capaci di ricoprire il ruolo?
Se tu dovessi trovare qualcuno per coprire una posizione di presidente chiederesti a lui?
La riforma dello sport è incostituzionale
Oggi un presidente mi ha scritto questo:
“Da sempre ho visto che le società sportive faticano parecchio a rispettare le normative anche se sono oneste.
E’ quasi impossibile seguire gli statuti regolari che hanno una forma democratica piuttosto allargata più adatta alle Spa da cui traggono spunti e contraddizioni.
1° quota sociale uguale per tutti + spese di gestione ripartite (parlando di società senza profitto)
Assurdità: la quota sociale uguale per tutti che non si capisce a che titolo si possa formulare e con quali elementi.
Non è possibile fare quote uguali: ci sono atleti che partecipano a campionati e tornei federali(più costosi) e atleti che partecipano a campionati minori(meno costosi) e poi ci sono i minorenni che dovrebbero essere agevolati.
Prima facevo quote differenziate con la somma dei costi fissi di partecipazione federale e somma dei costi fissi di partecipazione a enti minori (meno costosi) e quote ancora inferiori per i giovani che hanno meno spese federali.(ma anche allora ci volevano quote fisse a rigore)
2° assurdità nelle piccole associazioni senza lucro gli associati non vogliono partecipare ad assemblee e a sostenere cariche con impegni e quindi si fanno riunioni disertate con verbali spesso adattati alle norme vigenti.
3° assurdità ( anzi incostituzionalità) Non si permette al privato cittadino di gestire un gruppo sportivo in maniera autonoma nei limiti legali come ogni altra attività artigianale o professionale: medici possono esercitare con più di 3000 pazienti, avvocati possono avere clienti a iosa, artigiani possono avere dipendenti in quantità illimitata.
A allenatori referenziati e con certificato penale immacolato non possono gestire autonomamente un gruppo sportivo: E UNA LIMITAZIONE INGIUSTA E ILLEGITTIMA
La ritengo una limitazione anticostituzionale che limita enormemente la diffusione dei piccoli gruppi sportivi.
Oggi un ex atleta o un giovane allenatore non può gestire autonomamente un piccolo gruppo !! Serve uno statuto -un’assemblea di soci, la partita IVA e un commercialista.
Cosa ne dice lei?”
–> Sarei molto curioso di sapere quali sarebbe le vostre considerazioni se riceveste una lettera di questo tipo.
Il problema è diviso in due parti. La prima parte l’ho trattata nella risposta al commento di Negrini qui sotto. La seconda parte del problema è la gestione su base totalmente volontaria dell’associazione, che vedremo però in una discussione dedicata. Sono d'accordo che così diventa più difficile
Evitando di scadere nel qualunquismo riportiamo la discussione su quello che riguarda le proposte che andremo a fare alla politica.
Siamo d’accordo che la tutela della privacy è estremamente complessa. Un qualunque impiegato, di qualunque livello, può sapere tutto di noi. Però qui non stiamo parlando di dati di operazioni sospette. STIAMO PARLANDO DI TUTTI I DATI DELLA NOSTRA VITA. Partendo da cosa hai comprato al supermercato la settimana scorsa, a tutti i dati sanitari, a qualunque problema giudiziario, ai conti correnti, agli immobili, a qualunque cosa. Quando i sistemi saranno terminati, un impiegato qualsiasi potrebbe in qualunque momento sapere tutto di noi, anche relativamente ad ambiti che dovrebbero essere protetti.
Personalmente ritengo che sarà difficilissimo evitare che questi dati siano consultati in maniera non conforme. L’essere umano per natura già è curioso, figuriamoci se per interesse non lo diventerà di più…
Il tema della discussione però non è questo.
Il problema infatti riguarda come verranno poi utilizzati questi dati.
Se un funzionario dovesse accedere abusivamente ad alcuni dati, questi poi potranno essere utilizzati in sede di processo?
L’intelligenza artificiale potrà produrre cartelle sulla base di questi dati?
I dati saranno accessibili anche al cittadino per difendersi?
Se questi dati dovessero essere resi pubblici quali saranno le sanzioni? Saranno realmente applicate?
Tutti questi aspetti andranno normati nei prossimi anni ed è di questo che stiamo discutendo. Ci sono parecchie domande e poche risposte, anche relativamente alle modalità di raccolta dei dati.
Cosa ne pensate voi?
Buongiorno Chiara, ben arrivata. È sempre un piacere
A questa ho già risposto sopra. Nulla di tutto ciò ovviamente!
Certo se l'accesso fosse ritenuto illecito, cosa molto difficile visto che stanno faticando a provarlo anche nei confronti di un ministro, se poi il funzionario venisse condannato allora la giustizia avrebbe seguito il suo corso. Ma che possibilità ci sono che venga scoperto, denunciato e condannato? Qual è l'uso che verrà fatto dei dati? In questo caso palesemente illecito.
Qui il link relativo alle pene nel caso di colpevolezza...che rispetto al potenziale danno non è che siano un gran ché
Ho aggiunto al post qualche informazione in più che ti consiglio di leggere. Premetto che qui non s'intende mettere nessuna ansia, l'obiettivo è quello di poter svolgere il nostro ruolo nei confronti della politica rispetto alle leggi che vengono emanate. Una legge non ci piace, cerchiamo di modificarla. Per farlo bisogna discuterne e visto che queste leggi riguardano i presidenti, DOBBIAMO parlarne con i presidenti. Il tema che ti sto proponendo sarà cruciale nei prossimi cinque anni, sia dal punto di vista dell'operatività dell'associazione sia dal punto di vista delle nuove regolamentazioni. Mi farebbe piacere avere un parere costruttivo. Altrimenti, come al solito, tutti si lamenteranno quando la legge sarà già stata fatta e non servirà più a niente farlo...
Cosa succede in caso di accesso non autorizzato al RAS e ai dati fiscali
Sto preparando una riflessione sul tema della gestione dei dati contenuti nel RAS. Non so se avete letto tutto quello che i giornali hanno scritto sui dossieraggi. In poche parole un finanziere ha fatto l’accesso ai sistemi informatici dell’agenzia e ha estratto vita morte e miracoli di tutti.
Pensi che per te e per la vostra associazione sia diverso?
Pensi che se un funzionario farà la stessa cosa con te qualcuno se ne preoccuperà come se ne stanno preoccupando adesso perché ci sono dei politici in mezzo?
I giornali interverranno?
Come verranno utilizzati questi dati?
Verranno utilizzati nel tuo interesse?
Si può evitare?
Leggendo i vari commenti credo che sia il caso che spieghi un pochino di più di cosa si tratta.
Dal corriere della sera dell’8 Marzo 2024:
Una commissione parlamentare d’inchiesta sul caso dossieraggio. A proporla è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine di un evento a Milano. «Ieri ho avuto un incontro con il ministro della Difesa Crosetto, con un informale scambio di opinioni – ha spiegato -. Credo che a questo punto si possa e si debba riflettere sulla necessità dell’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta con potere inquirente per analizzare una volta per tutte questa deviazione che già si era rilevata gravissima ai tempi dello scandalo Palamara e che adesso, proprio secondo le parole di Cantone, è diventata ancora più seria». Il riferimento è appunto alle indagini portate avanti dalla Procura di Perugia sul monitoraggio abusivo di archivi informatici e banche dati con informazioni sensibili attuato dall’ex ufficiale di Guardia di Finanza e membro della Direzione Nazionale Antimafia Pasquale Striano. «Quanto sta emergendo in Dna è oggetto di indagine giudiziaria – ha continuato Nordio -. Ovviamente, il Ministero della Giustizia è estremamente attento a quanto è stato riferito in questi giorni, soprattutto nelle audizioni. Le parole usate dal collega Cantone sono state estremamente forti e, dopo queste valutazioni estremamente severe, io credo che sia necessario fare una riflessione molto, molto profonda su quelle che sono le violazioni dei diritti individuali alla riservatezza».
Ogni funzionario della finanza e dell’agenzia può accedere a qualunque dato personale degli italiani, compresi i dati sanitari adesso che c’è il fascicolo sanitario online. Parliamo praticamente di qualunque cosa. Questi accessi sono tracciati e tecnicamente devono essere autorizzati, ma sono talmente tanti che chi li controlla?
Nel caso riportato sopra l’interesse dei mass media è così forte perché in ballo ci sono dei politici che sono venuti a conoscenza degli accessi illeciti solo perché i dati sono stati divulgati.
Da qui derivano le domande che ho riportato sopra.
Ciao Silvia Benvenuta
Presentazione Stefano Marini
Buongiorno a tutti, sono Stefano Marini e sono fondatore e consulente senior qui a TeamArtist.
Come evitare che il presidente risponda col proprio patrimonio personale
Fino ad oggi il presidente ha sempre risposto con il proprio patrimonio personale, case e soldi, nel caso in cui l’associazione si trovasse in difficoltà.
Da oggi le cose cambiano e il presidente può levarsi questo enorme peso.
Ci sono ovviamente delle condizioni per poterlo fare, ma si tratta di un’enorme opportunità per i presidenti, che dovrebbero valutare con attenzione.
Non mi perdo in ulteriori parole perché, se stai leggendo questa email, SAI quanto è importante questo tema per un presidente.
Per questo motivo giovedì 26 ottobre alle ore 18 terremo un webinar in cui faremo chiarezza sulla “personalità giuridica dell’associazione”, che è il nome tecnico che libera il presidente dall’obbligo di rispondere col proprio patrimonio a tutti i creditori dell’associazione, siano essi: i soci, lo stato, i fornitori, i collaboratori e così via.
All’interno del webinar tratteremo:
1. Come funziona il riconoscimento della personalità giuridica dell’associazione.
2. Quali sono i requisiti per poter accedervi.
3. Come si fa a farlo.
4. Quanto costa e quanto è complessa l’operazione.
MI RACCOMANDO QUESTO È UN WEBINAR IMPORTANTISSIMO!
Qual è la corretta procedura per sostituire il presidente
L’elezione del presidente è un’attività interna all’associazione. A nessuno dei membri del direttivo, dei consiglieri, dei soci viene spiegato come svolgere le elezioni.
Le regole per le elezioni possono essere diverse da associazione ad associazione, a seconda di quanto previsto dallo statuto e dalla propria forma giuridica.
Inoltre, le elezioni devono essere anche formalmente corrette, oltre che sostanzialmente. Questo vuol dire che le elezioni possono essere gestite secondo le regole ma poi i verbali non vengono scritti, oppure non sono corretti per qualunque motivo. Mancano le comunicazioni istituzionali. E così via.
Ci sono degli aspetti formali che devono essere a loro volta in regola.
Se le elezioni non sono in regola dal punto di vista sostanziale e formale il presidente di trova a dover fronteggiare diversi problemi, di quelli che sarebbe meglio evitare.
Ma la difficoltà principale sta nel fatto che il presidente non lo sa.
Il problema nasce quando qualcuno inizia a rompere le scatole. E solo in quel momento il presidente se ne accorge.
Potrebbe essere una banca in occasione di un affidamento, un socio rancoroso, qualcuno del direttivo che vuole prendere il posto del presidente. Si tratta di una lunga lista, può trattarsi di un problema assicurativo, potrebbe essere il comune in occasione di una convenzione. Chi più ne ha, più ne metta.
Generalmente quando il presidente si rende conto del problema è tardi per sistemarlo in maniera INDOLORE. Qualcuno sta rompendo per qualcos’altro e, sorpresa, si aggiunge anche un problema di tipo elettivo. Frittata fatta.
Però se in tempi non sospetti viene fatto un controllo, anche nel caso non fosse tutto a posto, generalmente, si può sistemare. Così il presidente può stare tranquillo ed evitare spiacevoli sorprese.
Visto che questo è un problema estremamente diffuso, e ce ne siamo accorti controllando centinaia e centinaia di statuti l’anno scorso abbiamo deciso, che mercoledì 28 febbraio alle ore 18 terremo un webinar sul tema della “corretta procedura di cambio del presidente”.
Questo è un webinar dedicato a tutte le associazioni che stanno cambiando presidente ma soprattutto a tutti i presidenti GIÀ ELETTI per vedere se sono in regola.
Si tratta del solito webinar “pratico” che si terrà online e al termine del quale saranno messe a disposizione di tutti i partecipanti, sulla loro area personale del nostro sito, la registrazione e le slide utilizzate.
Al suo interno vedremo:
1. Qual è la corretta procedura per sostituire il Presidente di una Associazione senza commettere gravi errori che possono portare a pesanti ripercussioni
2. Quando il Presidente di una Associazione cessa VERAMENTE di essere il Responsabile Legale della stessa
3. Quando e come conviene dimettersi da Presidente di una Associazione, e con quale formula
4. Come assicurarsi di essere diventato presidente veramente e in maniera corretta
Perché abbiamo fatto questo webinar:
Come sai negli ultimi sei mesi abbiamo controllato centinaia e centinaia e centinaia di statuti,
Mentre li controllavamo ci siamo accorti di 4 cose che dovresti controllare anche tu. Eccole.
1. Che c’erano presidenti in carica che in realtà non lo erano. Addirittura, durante un controllo fiscale, gli ispettori hanno scoperto che l’attuale presidente in realtà non lo era e sono andati a casa di quello vecchio che pensava di essere fuori dall’associazione da un anno e mezzo.
2. Ci siamo accorti che i presidenti si trovano spesso nella situazione di avere la responsabilità ma non i poteri per svolgere il loro ruolo di presidente
3. Ci siamo accorti che gli organi istituzionali non sanno chi è l’attuale presidente, con tutti i problemi del caso.
4. Ci siamo accorti che i verbali e i documenti a corredo spesso non ci sono e/o non sono corretti, lasciando spazio a tutti (soci, agenzia delle entrate, altri che vogliono fare il presciente, banche) di andare a ledere gli interessi dei presidenti.
Abbiamo pensato a un webinar per aiutarti a farlo.