stefano_marini (Moderatore livello 4)
u/stefano_marini
Proroga dell’entrata in vigore del nuovo regime IVA
In attesa dell’ufficialità della notizia, il consiglio dei ministri sembra aver prorogato di un’anno l’entrata in vigore del nuovo regime IVA per le Associazioni.
Considerato che questa legge è fortemente richiesta dalla comunità europa e che la proroga oltre a non essere basata su alcuna motivazione non cambia minimamente le carte in tavola, mi sto interrogando sul fatto che questa se sia una buona o una cattiva notizia per le associazioni.
Il discorso, ovviamente, sarebbe stato diverso se ci fosse stata una modifica alla legge.
Scrivete nei commenti la vostra opinione.
Perché i presidenti sono più interessati all’amministrazione che all’associazione?
Oggi è sabato ed è uno dei giorni di maggiore attività dei presidenti.
Volevo cogliere l’occasione per fare una breve riflessione su quello che accende il cuore dei presidenti. Il CLUB è un incredibile termometro di questo.
Riflessione:
Tutti i post, gli eventi e i corsi che riguardano tematiche amministrative attraggono l’interesse dei presidenti in maniera smodata, soprattutto quelli di associazioni medio-piccole.
Tutte le iniziative con molto più valore aggiunto, riguardanti la crescita dell’associazione e la sua organizzazione, sono appannaggio dei presidenti di associazioni già mediamente strutturate e vengono snobbate da tutti quelli che ne avrebbero più bisogno.
Questo è un totale controsenso in un momento, come quello di oggi, dove i presidenti delle associazioni medio-piccole (dai 70 mila euro in giù) dovrebbero occuparsi SOLO di crescere di dimensione.
Il dibattito è aperto.
Si accettano proposte relative a eventi, corsi e approfondimenti finalizzati ad aumentare la crescita dell’associazione e la sua riorganizzazione volta ad eliminare il presidente dalle attività operative.
Chi di voi ha ricevuto un’ispezione SIAE?
Buongiorno.
Riprendo quanto detto da Augusto per aprire un tema che è quello dei controlli alle associazioni, nel caso specifico quello dei controlli SIAE.
Se qualcuno ha ricevuto un controllo SIAE può commentare questo post e vediamo quali esperienze riusciremo a condividere.
Ecco come fa un presidente a crearsi problemi da solo
Vorrei condividere con tutti voi un riflessione molto importante.
Oggi ho ricevuto questa mail da un presidente in risposta ad una delle mie che trattava la tematica dell’entrata in vigore della nuova gestione IVA dal 1° gennaio 2025.
Vi invito a leggerla con molta attenzione:
_____________________________________________________________
Buongiorno Stefano, ho letto la sua email.
Per prima cosa ho chiesto una consulenza (gratuita) ad un mio amico che lavora in un grosso studio di commercialisti a Genova. Questa è stata la loro riposta:
“Se l’associazione non svolge attività economiche continuative, può operare con il solo codice fiscale.
Questo è sufficiente per la maggior parte delle attività istituzionali e occasionali, anche se a partire dal 2025 da più parti si ventila che sarà comunque obbligatorio avere una partita IVA.”
Poi le rivolgo una domanda che penso non abbia risposta o almeno appartiene a quei vuoti normativi dove fatta la legge trovato l’inghippo
La nostra associazione promuove la birra artigianale in tutte le sue forme e ci produciamo un piccolo quantitativo di birra per consumo esclusivo dei soci.
Abbiamo anche alcuni soci homebrewer che se la producono per loro e talvolta la portano ai pochi nostri eventi (assaggi o più comunemente chiamati aperitivi)
Se ci dotassimo di partita IVA diventeremmo una attività commerciale a tutti gli effetti. Bene allora potremmo vendere le nostre birre al pubblico invece che limitarla ai soci, mi sembra lapalissiano.
Dunque la normativa non prevede il discorso della accise per le associazioni senza scopo di lucro. Questo significa che potremmo vendere la nostra birra ed evadere le accise????
Se così fosse penderemmo subito la partita IVA, potremmo fatturare la nostra birra.
Anche il mio amico commercialista mi ha detto che non ho tutti torti visto che l’attribuzione della partita IVA sancisca una attività commerciale
E proprio vero che chi promulga le leggi nella comunità Europea sono dei personaggi che non sanno quello che fanno
Cordialità
S.T.
_____________________________________________________________________________
Leggendo questa lettera faccio alcune considerazioni
Considerazione 1: TUTTO quello che questo presidente ha scritto sulla preparazione, somministrazione e vendita di birra è sbagliato o parte da presupposti sbagliati. E lui è convinto del contrario. Quindi è messo decisamente male
Considerazione 2: Questo che ha detto lo studio dimostra scarsa competenza in materia. Detto questo, su cui non credo di dovermi soffermare con tutti voi che, ormai, ne sapete di più di questi commercialisti, volevo aggiungere che la risposta è data in forma orale ed è talmente vaga ed evasiva da non aver alcun valore.
Considerazione 3: Il presidente scrive A ME per rivolgere la domanda che CONTA. Questo perché non ha voluto rivolgersi di nuovo al commercialista. È evidente che la prima risposta (gratis) è stata estorta grazie alla relazione di amicizia, ma che successivamente gli sarebbe stato richiesto (giustamente) un pagamento.
Considerazione 4: La domanda che dovresti farti da lettore è perché questo presidente, come la totalità dei presidenti. si mette in questa situazione. Ma è possibile che tutte le volte che avete bisogno dobbiate fare gli equilibristi tra famigliari, parenti, amici e presunti, professionisti di altri settori per avere una risposta CHE POI NON SERVE A NIENTE?
Se pensi, come fa questo presidente, di poter confrontare un nostro parere scritto con quello a voce del primo commercialista che passa per strada “suo amico”, commette una serie di gravi errori. Come farsi curare una carie da un veterinario. E allora la domanda è: “perché?”.
Perché sprecare tutto sto tempo e tutte queste energie piuttosto che scriverci direttamente? Tanto alla fine dovrà pagare lo stesso. Perché non pagare direttamente quelli che possono dargli una risposta professionale e risolutiva?
Il dibattito è aperto.
“Cos’è un Workshop, differenze con webinar”
Un Workshop, nonostante la parola sia simile, non ha niente a che vedere con un webinar. Ha una finalità proprio diversa.Un workshop è diviso in classi e, come dicevo, ha l’obiettivo di far svolgere un certo compito ai partecipanti. Di trasformare tutto quello di cui si parla nel club, quello che viene detto, le informazioni tecniche che vengono date, in qualcosa che poi il presidente riesce a mettere in pratica quotidianamente dell’associazione e che porta a risultati concreti.Quindi.“Un Workshop consiste in una serie di incontri finalizzati a far portare a termine al partecipante una specifica attività.Tale attività che può essere: la redazione di un documento, il caricamento dei dati su un portale, la riorganizzazione di un organigramma, l’archiviazione di documenti, la creazione di un piano strategico, la riorganizzazione dell’associazione, ecc. e sarà svolta dal partecipante proprio DURANTE il workshop.In questo modo i nostri tutor potranno aiutare il partecipante nello svolgimento dell’attività e al termine verificarne la bontà del lavoro finito.”Es: Workshop sul RAS. Il partecipante al termine del workshop avrà compilato tutti i dati nell’area riservata dell’associazione nel RUNTS. Il lavoro viene svolto dal partecipante durante il workshop e supervisionato dai tutor. Il workshop può svolgersi in presenza o in remoto. Es: Workshop sulla nuova gestione IVA. Al termine il partecipante avrà riorganizzato la segreteria per emettere la giusta pezza giustificativa per i vari incassi specifici della sua associazione, avrà fatto le registrazioni e avrà provato ad emettere in maniera corretta pezza giustificativa per ogni voce d’incasso.Il workshop si possono tenere sia in presenza che in remoto e hanno una durata che varia generalmente dalle 3 alle 9 ore divise in uno o più incontri.
Guida alla nuova gestione fiscale delle entrate delle Associazioni no profit a partire dal 1° gennaio 2025
___________________________________________________
WORKSHOP IVA
Per TUTTI i membri del CLUB DEI PRESIDENTI il workshop è GRATIS. Vi chiediamo 25€ DI COSTO solo per prenotare la presenza, perché abbiamo un numero di posti limitato e vorremmo utilizzarlo solo per persone che poi parteciperanno effettivamente.
PARTECIPA al workshop composto da due incontri
(28 novembre e 5 dicembre) alle ore 12 -> ESAURITA
(28 novembre e 5 dicembre) alle ore 18 -> ESAURITA
(12 dicembre e 19 dicembre) alle ore 12 -> CLICCA QUI
(12 dicembre e 19 dicembre) alle ore 18 -> CLICCA QUI
___________________________________________________
A partire dal 1° gennaio 2025, TUTTE le associazioni, incluse le ASD e gli enti del terzo settore (ETS), saranno OBBLIGATE ad aprire la partita IVA e adeguarsi alla nuova gestione che rivoluzionerà anche le associazioni che hanno GIÀ la partita IVA.
Ti ricordo che:
1. Se sei il presidente di un’associazione con il solo codice fiscale, devi aprire la partita IVA.
2. Se sei il presidente di un’associazione che ha già la partita IVA, dal 1° gennaio cambia tutto anche per te e devi capire come ri-organizzare le fatture e le ricevute.
Nel caso tu non apra la partita IVA o che tu non rilasci correttamente fatture e ricevute, lo stato ti richiederà di pagare il 22% di IVA sugli incassi.
La faccenda è piuttosto complessa e il presidente deve stare attento perché i controlli sull’IVA sono telematici e di conseguenza l’Agenzia delle Entrate in caso di errori, manderà direttamente l’avviso bonario per la riscossione dell’IVA dovuta. Da quel momento difendersi diventa un macello, quindi cercate di non arrivarci.
Nelle ultime settimane è emerso che c’è bisogno di fornirvi un aiuto per insegnarvi la nuova gestione fiscale delle vostre entrate a partire dal 1° gennaio 2025.
Tale nuova gestione non è semplice per almeno TRE buoni motivi
1. La quasi definitiva scomparsa delle “entrate istituzionali esentasse (o fuori campo iva)” che diventano “entrate commerciali IVA ESENTE”;
2. L’apertura della partita iva per tutte quelle Associazioni no profit che oggi hanno il solo Codice Fiscale, con tutti gli atti conseguenti;
3. La necessità di comprendere quali pezze giustificative emettere a seconda della tipologia di entrata e che queste siano fiscalmente corrette, sia per tipologia che per contenuti.
Per potervi dare una soluzione utile che vada oltre ai consigli una tantum che possiamo darvi sul Club, bisogna dedicarvi tempo, impegno, pratica ed avere al vostro fianco un consulente avanzato che abbia compreso sino in fondo questa materia, avendo già esperienza di tante Associazioni della vostra stessa tipologia e campo di attività.
Negli ultimi 3 mesi abbiamo riunito i nostri consulenti senior e abbiamo preparato una cosa che potrebbe esservi di grande aiuto.
Si tratta di un workshop ONLINE.
Un Workshop consiste in una serie di incontri finalizzati a far portare a termine ai partecipanti una specifica attività. In questo caso andremo ad insegnarvi, caso per caso, ogni tipologia REALE di entrata della vostra Associazione COME dovrà essere inquadrata, quale tipologia di pezza giustificativa sarà la più OPPORTUNA (spesso ci sono più soluzioni ma alcune sono veloci da fare ed emettere, altre sono lunghe e difficili) e COSA dovrà contenere per essere fiscalmente corretta.
In questo modo i nostri tutor potranno aiutare il partecipante nello svolgimento dell’attività e al termine verificarne la bontà del lavoro finito.
___________________________________________________
WORKSHOP IVA
Per TUTTI i membri del CLUB DEI PRESIDENTI il workshop è GRATIS. Vi chiediamo 25€ DI COSTO solo per prenotare la presenza, perché abbiamo un numero di posti limitato e vorremmo utilizzarlo solo per persone che poi parteciperanno effettivamente.
PARTECIPA al workshop composto da due incontri
(28 novembre e 5 dicembre) alle ore 12 -> ESAURITA
(28 novembre e 5 dicembre) alle ore 18 -> ESAURITA
(12 dicembre e 19 dicembre) alle ore 12 -> CLICCA QUI
(12 dicembre e 19 dicembre) alle ore 18 -> CLICCA QUI
___________________________________________________
PROGRAMMA:
Primo incontro (indicativo 2 ore): come si apre la partita iva se non ce l’hai, quali sono i passaggi delicati in questa operazione, quale regime fiscale scegliere.
1. Come si apre la Partita Iva di una Associazione no profit: In questa sessione mettiamo in condizione il presidente scoprire se ha già una partita iva aperta e, in caso negativo, come fare ad aprirla. Per chi già l’avesse si tratterà solo di un veloce ripasso;
2. Quali sono gli aspetti delicati nell’apertura di una partita iva associativa, il codice ATECO e il REA della Camera di Commercio: in questa parte spieghiamo quale scelta prendere su questi due aspetti tecnici spesso sottovalutati e che invece, sul lungo periodo, possono avere un grande impatto.
3. Regime fiscale agevolato per le Associazioni no profit o Regime ordinario: in questa parte spieghiamo le diverse possibilità di regimi applicabili e gli oneri collegati, esplorando più da vicino il DL 398/1991, quello oggi più conveniente e più diffuso.
4. Analisi delle possibili entrate di una Associazione no profit: i casi più frequenti (quota associativa, contributo per corso o attività da socio o tesserato)
5. Assistenza e Domande ai Tutor (Conclusione 1° Sessione);
Secondo incontro (indicativo 2 ore): analisi delle possibili entrate di una Associazione no profit, analisi del passaggio di inquadramento fiscale, spiegazione delle corrette pezze giustificative fiscali da emettere (come scegliere tra Fatture, Ricevute e Scontrini), spiegazione delle corrette diciture da inserire nelle stesse.
1. Analisi delle possibili entrate di una Associazione no profit: le Associazioni no profit possono avere tante diverse entrate. Quote e contributi associativi (che non sono la stessa cosa), erogazioni liberali (cioè le donazioni), entrate da corrispettivi specifici, contributi pubblici e privati, canoni di affitto, rendite patrimoniali etc etc. Quasi sempre vengono confuse, non comprese sino in fondo, e gestite fiscalmente in modo sbagliato.
2. Analisi del passaggio di inquadramento fiscale tra quanto fatto sino al 31 dicembre 2024 e le nuove modalità previste dal 1° gennaio 2025: come dovevano essere trattate le entrate delle Associazioni no profit sino a quest’anno e come, diversamente, dovranno essere inquadrate dall’anno prossimo. Sembra facile ma non lo è;
3. Spiegazione delle corrette pezze giustificative fiscali da emettere (come scegliere tra Fatture, Ricevute e Scontrini): Capire come classificare nel modo corretto le differenti entrate dell’Associazione e quali pezze giustificative scegliere di emettere tra le diverse possibilità, nell’ottica di farlo impiegando meno tempo e meno burocrazia possibile.
4. Assistenza e Domande ai Tutor: Questa attività sarà divisa in 2 o 3 parti abbastanza corpose durante la sessione;
5. Analisi dei vostri casi reali, con esercizi, verifica e correzione degli stessi in modo da essere certi di avere una corretta impostazione per il 2025.
6. Analisi dei vostri casi reali: vediamo, caso per caso, le vostre attuali entrate e le pezze giustificative che emettete.
7. Esercitazione: vediamo, caso per caso, come pensate di andare a gestire le vostre entrate nel 2025 e come andare ad emettere le relative pezze giustificative.
8. Assistenza e Domande ai Tutor (Conclusione 2° Sessione). Questa attività sarà divisa in 2 o 3 parti abbastanza corpose durante le due sessioni;
___________________________________________________
WORKSHOP IVA
Per TUTTI i membri del CLUB DEI PRESIDENTI il workshop è GRATIS. Vi chiediamo 25€ DI COSTO solo per prenotare la presenza, perché abbiamo un numero di posti limitato e vorremmo utilizzarlo solo per persone che poi parteciperanno effettivamente. PARTECIPA al workshop composto da due incontri
(28 novembre e 5 dicembre) alle ore 12 -> ESAURITA
(28 novembre e 5 dicembre) alle ore 18 -> ESAURITA
(12 dicembre e 19 dicembre) alle ore 12 -> CLICCA QUI
(12 dicembre e 19 dicembre) alle ore 18 -> CLICCA QUI
___________________________________________________
Le prime valutazioni dopo 6 mesi di club
Ciao a tutti,
dopo 6 mesi di attività del club, vorrei tirare le prime somme. La cosa principale per farlo però e sentire cosa ne pensate VOI.
PREMESSA: siamo ancora nella fase iniziale. Abbiamo già un altro anno e mezzo di novità già programmate, a cominciare dall’app che arriverà a fine agosto. Magari molte delle cose sono già in programma, magari no, però voi scrivetele.
Ho preparato qualche domanda così potete commentare qui sotto rispondendo alle domande.
- Ti piace il club dei presidenti?
- Lo trovi uno strumento utile per la tua attività di presidente?
- Qual è il ritorno più grande che ti dà il Club?
- Cosa vorresti nel club che ora manca?
- Cosa c’è di cui non faresti più a meno?
- Da 1 a 10 lo consiglieresti ad un altro presidente? Perché?
- Hai qualche altro consiglio per il futuro?
Guida all’uso del RAS (Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche)
Nelle ultime settimane è emerso che c’è bisogno di fornirvi un aiuto per la gestione del RAS.
La gestione del RAS non è semplice per due motivi
1. Lo strumento informatico non è semplicissimo
2. Non è chiaro quali sono i dati e i documenti che dovete caricare, e spesso vanno verificati
Per potervi dare una soluzione utile che vada oltre ai consigli una tantum che possiamo darvi sul Club, bisogna metterci del tempo e del pensiero.
Negli ultimi 10 giorni abbiamo riunito i nostri consulenti senior e abbiamo preparato una cosa che potrebbe esservi di grande aiuto.
Si tratta di un workshop ONLINE.
“Un Workshop consiste in una serie di incontri finalizzati a far portare a termine al partecipante una specifica attività.
Tale attività che può essere: la redazione di un documento, il caricamento dei dati su un portale, la riorganizzazione di un organigramma, l’archiviazione di documenti, sarà svolta dal partecipante DURANTE il workshop.
In questo modo i nostri tutor potranno aiutare il partecipante nello svolgimento dell’attività e al termine verificarne la bontà del lavoro finito.
Per esempio, in questo workshop il nostro tutor ti aiuterà a produrre e caricare i dati sul RAS”
Il costo del workshop al pubblico sarà di 597€, ovviamente voi che siete nel Club avrete tutt’altro trattamento.
Trovi tutte le informazioni per sapere se puoi partecipare gratis, sui prezzi e sul programma nel resto del post qui sotto
—-> ATTENZIONE: Il numero di posti È LIMITATO, perché ogni classe sarà seguita da un tutor e sarà di massimo 20/25 persone. Una volta esauriti i posti NON SARÀ PIÙ POSSIBILE PARTECIPARE. Questa non è una frase di marketing ma meramente ORGANIZZATIVA. Più di tante persone insieme non possiamo gestirle, perché i tutor devono svolgere attività pratica coi partecipanti.<—-
Per partecipare a l workshop DEVI essere socio del CLUB.
-> CLICCA QUI SE NON SEI SOCIO DEL CLUB
___________________________________________________
Per i soci del club e clienti BLINDO – SALVAGUARDO – SEGRETARIOPRO il workshop è GRATIS. Vi chiediamo 25€ DI COSTO solo per prenotare la presenza, perché abbiamo un numero di posti limitato e vorremmo utilizzarlo solo per persone che poi partecipano effettivamente.
PARTECIPA A SETTEMBRE (5, il 12 e il 19) alle ore 12 -> ESAURITO
PARTECIPA A OTTOBRE (3, il 10 e il 24) alle ore 12 -> ESAURITO
PARTECIPA A NOVEMBRE (7, il 14 e il 21) alle ore 12 -> CLICCA QUI
___________________________________________________
Per i soci del Club abbiamo riservato un prezzo superconveniente di 147€ (contro i 597 di listino).
PARTECIPA A SETTEMBRE (5, il 12 e il 19) alle ore 12 -> ESAURITO
PARTECIPA A OTTOBRE (3, il 10 e il 24) alle ore 12 -> ESAURITO
PARTECIPA A NOVEMBRE (7, il 14 e il 21) alle ore 12 -> CLICCA QUI
___________________________________________________
Informazioni sul Workshop ONLINE:
“Come preparare i documenti e i dati necessari e come caricarli sul RAS”:
OBIETTIVO: permettere al partecipante di caricare tutto il necessario entro la fine del workshop e di acquisire le basi per farlo in autonomia in futuro.
MODALITÀ DI LAVORO: Questo è un workshop. I partecipanti saranno divisi in classi online da una ventina di persone circa e assegnati a un tutor. Ci saranno alcune parti della sessione dove il consulente senior spiegherà cosa va fatto e come. Ci saranno altre parti, anche corpose dove necessario, in cui i partecipanti dovranno preparare i documenti e i dati e dovranno effettivamente caricarli sul RAS, supervisionati dal loro tutor. In questo modo, al termine del workshop, avranno anche svolto EFFETTIVAMENTE il lavoro che avevano in carico e saranno a posto, almeno fino ad oggi.
QUANDO: Al momento sono previste due cicli per questo workshop, ognuno di essi è composto di tre incontri alle 12 del giovedì della durata di circa due ore e mezza. Qui sotto seguono le date, il workshop è uguale, puoi scegliere di farlo a settembre o a ottobre a seconda delle tue disponibilità:
-> SETTEMBRE: si terrà il 5, il 12 e il 19 (alle ore 12)
-> OTTOBRE: si terrà il 3, il 10 e il 24 (alle ore 12)
NOTE VARIE: Si tratta di un workshop IN DIRETTA. Non sono previste registrazioni. Consigliamo di utilizzare un computer (e non un telefono perché è troppo piccolo e non si vede), per poter svolgere il lavoro durante il workshop. Questo computer deve avere: l’accesso al RAS, excel e word (o similari). Prima del workshop ti sarà inviata una mail contenente i dati che devi raccogliere prima di iniziare e ti spiegherà come farlo.
PROGRAMMA:
Primo incontro (indicativo 2,5 ore): Login nel RAS, Esplorazione dei menù e inserimento documenti
- Accesso al RAS: In questa sessione mettiamo in condizione il presidente di fare il login sul RAS: verifichiamo che tutti abbiano le credenziali, eventualmente mostriamo come recuperarle e spieghiamo chi può fare l’accesso;
- Panoramica delle funzioni del RAS: Esplorazione del menù interno del RAS spiegando brevemente le sue funzioni (che verranno poi approfondite nelle sessioni successive);
- Caricamento Documenti: Qui ci concentriamo sulla funzione di caricamento dei documenti: verifichiamo che l’ASD abbia caricato nella sezione apposita lo statuto aggiornato alla riforma dello sport e nel caso in cui qualcuno non l’abbia fatto lo guidiamo nella procedura;
- Inserimento delle attività svolte: Analisi di come funziona la sezione del RAS in cui l’ASD deve inserire le attività che svolge in associazione;
- Differenze tra attività sportive, didattiche e formative: Capire come classificare nel modo corretto le differenti attività svolte in associazione e compilare elenco dettagliato di esse;
- Contattare la federazione per chiarimenti sulle classificazioni: Mandare una mail alla propria federazione richiedendo una spiegazione di quali attività siano ritenute sportive, didattiche e formative;
- Assistenza e Domande ai Tutor (Conclusione 1° Sessione);
Secondo incontro (indicativo 2,5 ore): Inserimento dei contratti di cococo sportivo, (proroga, cessazione e inizio) e dei compensi dei collaboratori sopra e sotto i 5000€
- Utilizzo sezione UNILAV Sport: Come fare le comunicazioni nella sezione UNILAV Sport per i cococo sportivi. Vediamo cosa sono le comunicazioni di inizio, cessazione e proroga e quando vanno usate;
- Come funziona un CoCoCo Sportivo: Spieghiamo come funziona il contratto di cococo sportivo e tutti i documenti a corredo;
- Inserimento dei compensi dei collaboratori sopra e sotto i 5000€: Come inserire i compensi nella sezione Compensi del RAS;
- Inserimento Compensi: Vediamo quando vanno inseriti e come funziona il sistema di calcolo del compenso netto del RAS per i compensi sopra e sotto i 5000€ e come calcolare il compenso lordo a partire dal netto;
- Assistenza e Domande ai Tutor (Conclusione 2° Sessione): Questa attività sarà divisa in 2 o 3 parti abbastanza corpose durante la sessione;
Terzo incontro (indicativo 2,5 ore): Generazione di file F24 per il pagamento dei contributi e Generazione del file UNIEMENS
- Adempimenti Fiscali e Contributivi: Vediamo come generare il file F24 dei contributi INPS per chi ha inserito compensi sopra i 5000€;
- Inserimento delle attività post mail della federazione: Inserimento attività della ASD nel RAS basandoci su:
- Elenco compilato delle mansioni;
- Feedback della federazione (dalla mail che abbiamo mandato durante la prima sessione);
3. Assistenza e Domande ai Tutor (Conclusione 3° Sessione). Questa attività sarà divisa in 2 o 3 parti abbastanza corpose durante la sessione;
___________________________________________________
Appendice: “cos’è un workshop?”
Ecco le differenze tra un corso, un webinar, una masterclass e un workshop.
1. Caratteristiche di un Corso online:
1) Ha una durata medio-lunga definita in decine di ore (non di un’ora);
2) È online, può essere registrato o live ;
3) Ha un scopo formativo orizzontale, quindi ricopre più argomenti ed è unidirezionale (senza interazione con gli partecipanti);
4) Ci può essere una parte pratica dove vengono assegnati degli esercizi/task che verranno poi svolti dal corsista in autonomia e in separata sede;
5) Non ha limiti di partecipanti.
1/b. Corso in presenza: è come il corso visto sopra ma è in presenza. Ha un limite di partecipanti definito dal numero di posti della sala in cui si svolge.
2. Webinar:
1) Ha una durata breve (un’ora o due);
2) Viene svolto online in video conferenza;
3) Ha uno scopo di aggiornamento, quindi è verticale su un tema specifico;
4) Non c’è interazione (o è scarsa) tra lo speaker e i partecipanti ma questi possono fare domande alla fine;
5) Non ha nessuna parte pratica;
6) Non ha limiti di partecipanti.
3. Masterclass:
1) Ha un numero di partecipanti contenuto rispetto a un corso;
2) La differenza sostanziale con un corso è la forte interazione tra speaker e corsisti durante la masterclass;
3) Generalmente tratta di un argomento verticale, ma non si esegue nella pratica insieme;
4) Di solito dura una giornata o due ed è sempre in presenza;5) Ha un limite di partecipanti definito dal numero di posti della sala in cui si svolge.
4. Workshop:
1) Consiste in una serie di incontri incentrati su un specifica attività che, al termine dei quali, il partecipante avrà svolto completamente. Tale attività che può essere la redazione di un documento, il caricamento dei dati su un portale, la riorganizzazione di un organigramma, l’archiviazione di documenti, sarà supervisionata dai nostri tutor. In questo modo avrai per esempio, caricato i dati sul RAS, e il nostro tutor li avrà riguardati per vedere se sono stati caricati correttamente.
2) I partecipanti, anche se numerosi, sono divisi in classi tra le 20 e le 30 unità come nelle masterclass;
3) La durata del workshop è in media sulle 8-10 ore divise in 2-3 incontri settimanali;
4) possono essere assegnati dei compiti tra una lezione e l’altra;
5) Ha un limite di partecipanti definito dal numero di tutor disponibili, dalla dimensione delle classi gestibili e, se in presenza, dai posti della sala/sale;
6) Può essere sia online che offline.
Ha ancora senso fare il Presidente di una ASD nel 2024?
Ti anticipo che questo POST non è “politically correct”. L’obiettivo è quello di scuotere gli animi perché credo che ce ne sia bisogno. Solo in questo modo voleremo tutti verso un futuro ROSEO e SODDISFACENTE. Quindi leggilo senza prenderla sul personale e cerca di valutarlo senza pregiudizi.
_________________________________________________________________
Partiamo dalla domanda: “Ha ancora senso fare il presidente di ASD nel 2024?”
La risposta è certamente SÌ, e in futuro ancora di più!
Però c’è un problema.
Io penso di “sì” mentre la maggior parte dei presidenti pensa di “no”.
Come mai questa differenza di vedute?
La ragione risiede nella natura stessa dell’essere umano. Non intendo fare un trattato, ma l’argomento è lungo e cercherò di semplificare all’osso. Ragionerò su questi 5 punti. Gli esseri umani:
- Non tollerano il cambiamento.
- Preferiscono qualunque tipo di attività, anche andare a scavare in miniera, piuttosto che farsi un esame di coscienza fatto bene.
- Cercano sempre il segreto in 4 mosse per fare una certa azione “X” invece di concentrarsi sullo studio e sull’applicazione costante rivolta a fare la certa azione “X”.
- Seguono la manipolazione mediatica “bisogna sempre seguire le proprie passioni”.
- Assorbono le cose che gli vengono ripetute più frequentemente, senza porsi il problema di verificare se sono vere.
Partiamo dalla prima.
1. Gli esseri umani non tollerano il cambiamento:
“…per noi Presidenti sta diventando sempre più un incubo. Oltre a un aumento di costi per burocrazia e scartoffie e a un esponenziale aumento di responsabilità, dobbiamo anche reperire ulteriori fondi per poter proseguire con le varie attività… quasi quasi mi verrebbe voglia di tornare ad essere un semplice circolo ricreativo e non più una ASD”.
Prendo questa frase, ma ce ne sarebbero un altro milione. Si tratta di un pensiero comune: “Prima era meglio”.
Di fronte ad ogni cambiamento l’essere umano ha un rifiuto netto.
Rifiuto che lo porta a dire che ogni novità fa schifo, che prima era meglio, che non ce la faremo mai ad andare avanti, che il mondo finirà domani, che tutto cadrà a pezzi se andremo avanti così e via di seguito.
Il dato di fatto è che siamo di fronte a un cambiamento importante. Se questo sarà un cambiamento che porterà un miglioramento o un peggioramento della società e delle nostre comunità, lo vedremo nel tempo. Adesso sicuramente non si può dire.
Quello che però si può dire con certezza è che le associazioni DEVONO adeguarsi. Ma i presidenti, in quanto esseri umani, ODIANO il cambiamento. Questo genera un forte malessere psicologico in loro.
2. Gli esseri umani preferiscono qualunque tipo di attività, anche andare a scavare in miniera, piuttosto che farsi un esame di coscienza fatto bene.
“Nessuno è professionalmente formato per tutto questo. Costa tempo e soldi che spesso non ci sono.”
Questa è un’altra frase classica, che riporto, e che la stragrande maggioranza dei presidenti pronuncia.
A questa io rispondo, generalmente, con un’altra domanda.
Tu ci andresti da un dentista che non è professionalmente formato per curarti i tuoi denti, perché non ha tempo visto che deve occuparsi dei pazienti, che però poi non lo pagano perché è scarso?
CI ANDRESTI? ONESTAMENTE?
Allora qui è il caso di farsi un esame di coscienza molto profondo.
4 anni fa. QUATTRO. Ho preparato un corso fondamentale che si chiama RIPARTO.
In questo corso preparo i presidenti ad affrontare la situazione in cui si trovano le ASD oggi.
Dura 15 ore.
Costa 400 euro.
Vuoi dirmi veramente che non hai il tempo e non hai i soldi per seguirlo? MA CHI VUOI PRENDERE IN GIRO?
La verità è che non hai nessuna voglia di farlo. Ti va bene stare in palestra a fare le pulizie, piuttosto che affrontare il cambiamento e formarti professionalmente.
Se fai un bell’esame di coscienza, dentro di te saprai che ho ragione.
Se tu avessi dedicato 15 ore per leggere il libro “Come fare il presidente di associazione (e vivere felice)” e 15 ore (facciamo 30 con lo studio) a studiarti Riparto, sarebbero 400 euro e 45 ore spese in 4 anni. In quattro anni. E non saremmo qui a fare ragionamenti di livello super-basico.
Ci staremmo interrogando non sul fatto che bisogna cambiare, non sul fatto di cosa fare, ma saremmo già al punto che staremmo preparando il piano su COME FARLO.
Tu ovviamente non ci crederai ma, a differenza tua, io vedo i presidenti che ascoltano, studiano e mettono in pratica le cose, e vedo i loro risultati. ASD con il doppio dei soci in 3 anni. Che passano da 50mila a 100mila a 300mila euro di incassi all’anno.
Sto finendo di rivedere i piani per la ricerca di nuove sponsorizzazioni a seguito delle masterclass e ci sono ottimi risultati. Decine, se non centinaia di migliaia di euro di incassi.
Però poi quando proponi le masterclass IN PRESENZA i presidenti dicono che sono impegnatissimi, le gare, i campionati, e tutte le scuse del mondo. A cui ovviamente non crede nessuno. La verità è che non gliene frega niente di diventare più bravi e professionali.
Salvo poi che il problema è che non sono all’altezza del ruolo, e l’associazione va a rotoli e poi danno la colpa allo stato cattivo e alle federazioni che non intervengono.
Fatti un esame di coscienza! SERIO.
Poi ne riparliamo.
3. Gli esseri umani cercano sempre il segreto in 4 mosse per fare la certa azione “X” invece di concentrarsi sullo studio e sull’applicazione costante rivolta a fare la certa azione “X”.
Troverai sempre qualcuno che ti dirà questa formula magica:
“ma sei stupido? Fai tutta quella fatica quando invece io ho questo trucchetto per cui riuscirai a:
- Guadagnare 10mila euro dal divano di casa senza fare niente.
- Evitare di adeguare l’associazione alla normativa, tanto io conosco delle persone per cui poi non ti controlleranno.
- Dimagrire usando questa crema magica.
- Lavorare solo 3 ore alla settimana aprendo il tuo negozio online.
- Diventare ricco con le crypto.
- Continuare a gestire l’associazione come prima senza fare niente”.
E di solito finisce con:
- “Basta che mi dai 100 euro, 1000 euro…”.
E la parte divertente della faccenda è che ci sono MILIONI di persone che continuano a cascarci. Le truffe sono sempre più frequenti e di solito funzionano tutte come ti ho appena descritto.
È inevitabile perché è nella natura dell’uomo.
Per favore non cascarci anche tu. PER FAVORE.
Lo sport dovrebbe avertelo insegnato. Per avere grandi risultati ci vuole costanza, impegno e talento. NESSUNA SCORCIATOIA.
4. Gli esseri umani seguono la manipolazione mediatica: “bisogna sempre seguire le proprie passioni”.
La quasi totalità dei presidenti viene dall’ambito sportivo. Ex atleti, tecnici, istruttori.
Io sono sicuro che tutti loro hanno seguito una passione. Ma, se hanno raggiunto un buon livello, sanno anche che per farlo è necessario impegno e sacrificio.
Nessuno regala niente.
Se vuoi fare il presidente dovrai seguire le stesse regole.
Non esistono soddisfazioni senza impegno e costanza, anche se si tratta di passioni.
E qui si arriva all’ultimo punto.
5. Gli esseri umani assorbono le cose che gli vengono ripetute più frequentemente, senza porsi il problema di verificare se sono vere.
Perché dovresti fare il presidente, se prevede di dover fare fatica e svolgere il ruolo con costanza e impegno?
Qui casca l’asino.
Per 70 anni ti hanno raccontato che il presidente deve essere un martire pronto alla santità. E in particolare che:
- L’associazione non deve avere utile.
- Il presidente non deve guadagnare.
- Bisogna implorare i collaboratori perché non si possono pagare.
- I prezzi devono essere i più bassi possibili.
- Il presidente deve svolgere lavoro tecnico e operativo in palestra.
- La democrazia interna è scambiata per anarchia.
- Il presidente deve rispondere di tutto ma non può decidere niente.
E potrei continuare a oltranza.
Ora è chiaro perché casca l’asino?
Perché se un atleta si dedica anima e corpo a un risultato, si impegna con costanza e dedizione, e lo raggiunge, allora a quel punto avrà: onore, gloria, fama e ricchezza.
Mentre il presidente, se le cose stessero come vi hanno raccontato, prenderebbe soltanto 12 frustate.
Ti sembra che abbia senso?
Ricoprire il ruolo di presidente vuol dire avere soddisfazioni.
- Riconoscimento sociale e fama: In paese, in città, in provincia, in regione o nell’Italia intera. Il più importante esempio italiano in questo senso è l’avventura di Berlusconi al Milan, che ancora oggi viene ricordato dai tifosi in maniera eccezionale (al netto della questione politica in cui non entro nel merito e che non c’entra con l’esempio).
- Soldi: Il presidente deve essere ripagato profumatamente per i risultati che raggiunge. Deve uscire uno stipendio intero. Come minimo.
- Restituzione: Per molti presidenti è molto importante vedere che il risultato del loro lavoro ha un impatto vero sulla comunità. Meglio lavora l’associazione, più questa parte darà soddisfazione e motivazione al presidente. Più l’associazione è grossa e organizzata e il presidente è abile, più questa parte sarà soddisfacente per il presidente.
L’associazione prospererà quando il presidente troverà il giusto mix tra questi tre fattori. L’importante è che ci siano tutti e tre e che siano ben presenti. In questo modo ci sarà la giusta motivazione e ambizione per guidare l’associazione con professionalità.
Se come presidente desideri fare il martire in un’associazione piccola o che non ha utile, che fatica a proseguire, composta da soli volontari, in cui tutto è sulla tua schiena. Dimettiti prima che sia troppo tardi. Non farla chiudere.
Conclusioni
Perché è molto conveniente fare il presidente di ASD oggi e nel prossimo futuro?
Molti presidenti non ce la faranno. Saranno schiacciati dai cinque punti precedenti. I più onesti intellettualmente si dimetteranno. Gli altri vorranno vedere distrutta anche l’associazione e quindi continueranno a fare quello che stanno facendo fino alla chiusura.
Penseranno ad aprire società profit, che nel prossimo futuro NON POTRANNO sopravvivere nel mercato dello sport e finiranno anche loro chiuse in qualche anno (per diversi motivi che tratterò in qualche altro post se sarete interessati).
Voi pensate che questo interesserà a qualcuno? Che una volta chiuse queste associazioni la situazione tornerà come prima?
Io la vedo diversamente.
I presidenti più svegli coglieranno l’opportunità e ve lo dico sulla base di quello che sta già succedendo in questo momento. Per 10 associazioni che chiuderanno, ce ne sarà una che le sostituirà. Più grossa. Dove il presidente avrà tutte e tre le gratificazioni di cui ho parlato sopra: riconoscimento sociale e fama, soldi e restituzione.
Il profilo di questi presidenti è chiaro. Si tratta di persone che hanno capito profondamente quello che sto spiegando in questo articolo. Che terranno il lavoro tecnico come svago. Che delegheranno l’operatività. Che faranno crescere le loro competenze nel tempo. Che avranno la costanza di mettere in pratica quello che impareranno senza preoccuparsi dei risultati immediati. Che si occuperanno di marketing e vendita.
L’Italia non crollerà a breve, men che meno le ASD.
Sei di fronte a una scelta. Vuoi continuare a fare quello che hai sempre fatto e andare sempre peggio, oppure vuoi adeguarti alla situazione e formarti per diventare un presidente professionale, che è quello che ho descritto finora, e avere finalmente le soddisfazioni di cui ho parlato sopra?
A te la scelta.
Domande e risposte sul SAFEGUARDING
Link utili
INTERVISTA A GIOVANNI DALERBA SUL SAFEGUARDING -> CLICCA QUI
Podcast SafeGuarding -> CLICCA QUI
Webinar SafeGuarding -> CLICCA QUI
Il nostro servizio di SafeGuarding -> CLICCA QUI
INTRODUZIONE_________________________________________________
COME AL SOLITO C’È UNA MAREA DI DISINFORMAZIONE.
Per cui un bel post di domande e risposte è quello che ci vuole. Risponderò a tutte tutte le domande che sono arrivate dai membri del Club.
Oltre a rispondere alle domande voglio farti fare anche alcune riflessioni.
Ma veniamo alle prime domande:
“Ciao … mi hanno chiamato quelli della Pa…..lo loro dicono che la loro federazione non ha info sulla SafeGuarding … ma è facoltà delle federazioni adottarla? ma mi pare un assurdo.
Io ho appena sentito il mio ente di affiliazione e dice che se non abbiamo minori non dobbiamo farlo e che comunque loro daranno i loro modelli dopo il 1 luglio. Ma che senso ha??
Le linee guida della nostra federazione indicano che debba essere una persona interna alla Asd. Ovvero una persona che tutti conoscono e con il quale siano costantemente in contatto per segnalare qualsiasi problema”
Questi sono solo alcuni dei messaggi che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni. Nello specifico questi sono pubblici e vengono dalla community. Li avete visti tutti.
Dopo aver letto questi messaggi a me sorge un dubbio. UN ENORME DUBBIO.
PERCHÈ STATE FACENDO QUESTE DOMANDE AGLI ENTI E ALLE FEDERAZIONI?
Siete all’interno di un club d’eccellenza. LE DOMANDE FATELE QUI.
Vogliamo paragonare il webinar di ieri sera con quello che c’è in giro là fuori?
Vogliamo paragonare la formazione, l’aggiornamento e la professionalità dei professionisti di questo CLUB con quello che c’è fuori? Vogliamo davvero farlo?
Perché se lo facciamo allora bisogna valutare le risposte che questi enti e federazioni danno. È in questo caso il voto è: “bocciato e rifai l’anno”.
Però una buona parte della colpa è vostra, che tutte le volte ci cascate dentro e lo rifate. Una qualunque persona all’interno di questo club è più formata di qualunque altro interlocutore avrete fuori. FATE LE DOMANDE QUI. Non chiedete a cinquanta persone fuori che NON NE SANNO NIENTE. Il fatto che una persona abbia un incarico non vuol dire che sappia le cose.
Adesso vado da mia cugina che fa la pittrice e la nomino responsabile dello sportello quesiti del mio ente personale. Ci vogliono 5 minuti. E poi? cosa potrà mai rispondere a quelli che fanno le domande??? La competenza non si può improvvisare. Queste risposte, ne sono l’esempio lampante.
DOMANDE______________________________________________________
Chiarito questo, incominciamo con le domande:
1. Per chi è obbligatorio il SafeGuarding?
Per tutte le ASD. ANCHE SE NON HANNO MINORI.
Il concetto è semplice. Se il nuovo consiglio direttivo è composto da 5 uomini e una donna viene esclusa, quest’ultima DEVE poter fare la segnalazione. Quindi il SafeGuarding serve e non ci sono minori coinvolti.
2. Le federazioni e gli enti possono decidere se adottare il SafeGuarding?
Col cavolo. Il SafeGuarding è obbligatorio per TUTTE le ASD anche se non hanno minori.
“Scusate ma ascoltando la registrazione del webinar e leggendo le slide si specifica “webinar ASD Protezione Minori Maggio 2024” dunque il safe guarding è obbligatorio per tutte le ASD oppure solo se si hanno soci/tesserati minorenni?” OBBLIGATORIO PUNTO.
3. La mia federazione o ente non ha info sul SafeGuarding?
Per te è un bene. Nel senso che la federazione e l’ente, come parte in causa, dovrebbe prestare MOLTA attenzione al tipo di informazioni che comunica, quindi piuttosto che sentire certe castronerie, meglio il silenzio.
Detto questo, la federazione o l’ente, hanno l’obbligo di avere un ufficio per ricevere le segnalazione e indirizzare i terzi ESTERNI sulle azioni da portare avanti. Quindi se non ne sanno niente è comunque un bel problema.
Attenzione: Enti e Federazioni hanno un ruolo ben preciso e di controllo. Devono creare un ufficio per il SafeGuarding con un ruolo delicatissimo, che rafforza in maniera significativa il loro ruolo di controllori delle associazioni, che gli era già stato assegnato dalla delibera n. 1574 del 18/07/2017 del CONI (Allegato A, pagina 3, articolo 1 comma 4).
4. Il ReCAVID (Responsabile contro Abusi, Violenze e Discriminazioni) esterno deve essere interno all’associazione?
La domanda mi sembra auto esplicativa, NO.
Riporto dalla community:
“Le linee guida della nostra federazione indicano che debba essere una persona interna alla Asd. Ovvero una persona che tutti conoscono e con il quale siano costantemente in contatto per segnalare qualsiasi problema”
Le line guida sono palesemente sbagliate. Ma non solo, il responsabile terzo esterno DEVE essere una persona che non fa parte dell’associazione, non fa parte della federazione e non deve fare parte NEMMENO della comunità in cui l’associazione svolge la sua attività.
Questa mattina abbiamo sentito un presidente che voleva nominare il medico come responsabile esterno. Che in certi sport è il male assoluto. Oppure il vicino di casa. Credo che la situazione vi sia un po’ sfuggita di mano. Cercate di essere un minimo razionali. Facciamo un po’ di ordine
Tra i vari obblighi che il SafeGuarding impone al presidente di un’ASD c’è quello di individuare e nominare il ReCAVID (Responsabile contro Abusi, Violenze e Discriminazioni).
5. Potreste gentilmente mettere un link o il passaggio nel testo di legge dove sia esplicitamente scritto che il recavid dovrà essere obbligatoriamente terzo e lontano dall’associazione? Io purtroppo non sono riuscito a trovarlo da nessuna parte, non ho trovato nemmeno menzioni di responsabilità penale o di sanzioni a partire da 10.000 euro?
Prima di tutto una spiegazione del significato di queste norme di tutela. L’obiettivo è quello di fare in modo che chiunque subisca o sia testimone di violenze, abusi o discriminazioni abbia una persona a cui poter confidare tali eventi e che possa e debba intervenire, garantendo la sicurezza e la privacy di tutte le persone coinvolte.
Facciamo un caso pratico reale capitato ad un mio amico: la figlia minorenne venne violentata dal Presidente e Maestro di Arti marziali della ASD in cui era scritta (il figuro venne poi condannato, per cui è un episodio reale non una invenzione). Al processo molti partecipanti di quella ASD dissero di aver notato qualcosa ma di non aver saputo come comportarsi. È un evento del 2013 e, ai tempi, non esisteva il ReCAViD.
Ora, secondo voi: se il ReCAViD fosse stato il Presidente della ASD o un Istruttore o un suo amico o un suo collega, o un suo parente, sarebbe stato più o meno probabile che la ragazzina o gli altri del gruppo gli chiedessero aiuto, fidandosi della sua riservatezza? Sarebbe stato più o meno probabile che il ReCAViD si tenesse tutto per sé e agisse senza confidare niente a nessuno?
Esiste poi un principio etico denominato del “Controllore-Controllato”. Secondo questo principio chi ha il compito di controllore non dovrebbe anche essere soggetto ai controlli. In pratica se il ReCAViD ha il compito di controllare chi fa parte della ASD, come può essere lui stesso parte della ASD?
Ma veniamo alle norme. È noto che la Riforma dello Sport (D.lgs 36 e 39/2021, più decreto correttivo bis e atti conseguenti) imponga a tutte le ASD di nominare il ReCAViD.
Se la nomina del ReCAViD è solo formale, perchè avete messo lì un amico aggratis, capita qualcosa e lui non dovesse agire nel migliore dei modi, il Presidente della ASD rischia di aver violato l’articolo 40 del Codice Penale, noto per il principio giuridico della culpa in vigilando che prevede tra le altre cose “(…) Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.”
Il presidente aveva l’obbligo di impedire, rispettando nella forma e nella sostanza la Riforma dello Sport, che una vittima di abuso, violenza o discriminazione non trovasse aiuto nel ReCAViD dell’ASD.
Non avendolo impedito, ne è co-responsabile.
Ecco quindi il famoso combinato-disposto (principio giuridico per cui un obbligo è dato dalla interpretazione congiunta di due o più norme distinte tra loro) che porta il presidente di una ASD a dover fare tutto quanto in suo potere per nominare la persona più idonea al delicato ruolo di ReCAViD.
Immaginate essere davanti al Giudice e sentirsi domandare: “Ma perché hai nominato tizio per tale ruolo?” e voi dover rispondere “Perché me lo faceva gratis!”.
Sulle stime economiche: ovviamente non è così facile stimarle. La cifra di 10mila euro di cui parliamo nelle nostre comunicazioni è una media sensata dei risarcimenti danni fissati in parecchie sentenze degli ultimi anni, che abbiamo (purtroppo) potuto studiare, nei casi in cui il Presidente fosse stato negligente nella scelta dei collaboratori interni alle ASD che poi hanno portato a casi di violenze gravi. Già da anni, infatti, vi è l’obbligo di richiedere il Certificato penale per i reati pedo-pornografici e molti Presidenti non lo hanno mai fatto…
6. Il ReCAVID (Responsabile contro Abusi, Violenze e Discriminazioni) riceverà ogni segnalazione e dovrà decidere cosa fare caso per caso e SI ASSUMERÀ le responsabilità anche penali, se non agirà correttamente.
In questi giorni ne abbiamo lette, e soprattutto sentite, di tutti i colori.
Io so che tu vuoi sentirti dire che chiunque può svolgere questo ruolo, ma non è così!
Il ReCAVID DEVE essere una persona estranea E LONTANA dall’associazione.
Te lo spiego con un esempio.
Hai fatto come ReCAViD il genitore di un tuo atleta. Ammettiamo che all’interno della tua associazione ci sia un caso di bullismo e che il ragazzo bullizzato a un certo punto si faccia male. Il limite è passato e i genitori si rivolgono alle forze dell’ordine.
A quel punto il PM, prima di sentire le persone informate dei fatti, chiederà ai genitori: “Avete segnalato questa situazione al ReCAViD dell’Associazione?”.
Se la risposta sarà: “No perché la segnalazione sarebbe arrivata ai genitori dei bulli.” tu sei SPACCIATO. Perché questo vuol dire che il tuo sistema di SafeGuarding non funziona e potrai essere ritenuto colpevole per diverse imputazioni tra cui l’art.40 del Codice Penale per il quale “(..) Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
Mi spiego meglio.
Nel caso dell’esempio il ReCAVID (Responsabile contro Abusi, Violenze e Discriminazioni) era il medico dell’associazione. Nel caso specifico era il papà del migliore amico di uno dei bulli.
Se tu scegli un ReCAVID interno all’associazione o anche “vicino”, medici, assistenti sociali, psicologi che hanno un qualunque legame con l’associazione o con il territorio, ti stai mettendo in una situazione pericolosissima perché il Giudice, leggendo i rapporti di indagine e sentendo le testimonianze, la vedrà come un’aggravante. Il controllore e il controllato NON DEVONO essere la stessa persona.
Lascia perdere quello che ti stanno raccontando, che nella maggior parte dei casi si tratta di cose false e di bugie per tenervi buoni. USA IL TUO CERVELLO!
7. Il responsabile della tutela minori può essere la stessa figura del Recavid?
È la stessa figura, noi lo chiamiamo col suo nome integrale, perché il SafeGuarding non si occupa solo di minori, come abbiamo visto in lungo e in largo, e questo nome potrebbe essere fuorviante per chi legge.
8. Io faccio parte del Consiglio della ASD e mia sorella che non ne fa parte è un avvocato, puo fare lei il responsabile esterno?
Io credo che tu in fondo ti sia già data la risposta. Tua sorella evidentemente non è terza. In generale noi diciamo che il responsabile esterno quantomeno non deve far parte dell’associazione o essere vicino, non deve vivere nello stesso paese o nella zona e non deve essere parente di nessuno. Come minimo. Altrimenti come si fa a spiegare a un giudice che si tratta di un terzo imparziale?
9. Se questa persona deve essere “esterna” in che modo effettuerà i suoi controlli se l’accesso agli impianti/palestre è concesso ai soli soci?
Ci sono tanti modi, ma appena il referente esterno stabilirà che si tratta di un caso “reale”, la palla passerà direttamente alla Procura della Repubblica. Ci penseranno Polizia e Carabinieri. Il presidente NON SARÀ AVVISATO. L’ufficio della federazione o dell’ente di riferimento si.
10. Se scelgo come ReCavid una persona vicina all’associazione, collaboratore, medico, psicologo, ecc… Questi è tenuto ad adeguarsi al GDPR, fornire l’informativa della privacy e offrire una gestione strutturata in accordo con le più stringenti richieste del GDPR?
Si, ma non solo. C’è una differenza importante da sottolineare che ti semplifico così:
Se il ReCavid fa parte, a qualche titolo, dell’associazione, la responsabilità in caso di mancato adempimento degli stretti requisiti imposti dal GDPR sono a carico sia del presidente che del ReCAVID stesso. Se Questi è esterno, sono interamente a carico del ReCAVID. Ovviamente il presidente deve verificare che la persona nominata come ReCAVID esterno sia in regola dal punto di vista della gestione della privacy come richiesto da GDPR, quantomeno ottenendo un’autodichiarazione.
11. Posso usare un modello per adeguarmi?
In parte si, ma il problema è che, ammesso che siano giusti, andranno tutti adattati all’associazione, altrimenti non serviranno a niente. Come al solito. A breve vi posterò un articolo sui facsimile e su come usarli.
Il problema è che la federazione e l’ente sono parti in causa, siamo in palese conflitto d’interesse. Rischiate un anno di galera e 10mila euro a segnalazione. Come presidente ti prendi questo rischio???
E poi dopo il primo luglio? Con il livello di competenza che si vede nelle risposte?
12. Il problema fondamentale è identificare il Responsabile esterno. Il rischio è strapagare qualcuno di incompetente o di incaricare persona non idonea. Cosa faccio?
Domanda complessa, ma cerco di rispondere in maniera semplice.
Il SafeGuarding aumenta inevitabilmente i costi dell’associazione.
Il SafeGuarding aumenta inevitabilmente i costi dell’associazione.
Il SafeGuarding aumenta inevitabilmente i costi dell’associazione.
Capito questo devi capire anche quest’altra cosa;
Il SafeGuarding introduce una responsabilità penale (1 anno di galera)
Il SafeGuarding introduce una responsabilità penale (1 anno di galera)
Il SafeGuarding introduce una responsabilità penale (1 anno di galera)
Quindi il responsabile terzo esterno, che ha un nome difficilissimo, si accolla la responsabilità PENALE. Come anche il presidente allo stesso modo.
Ma non basta perché per non essere giudicato colpevole il responsabile deve fare tre cose.
- Verificare l’adeguamento formale dell’associazione al SafeGuarding.
- Fornire la formazione continua almeno ai collaboratori e al direttivo ogni anno per più volte all’anno.
- Fornire il servizio di ricezione delle segnalazioni.
Queste sono attività costose, ma la cosa che, tra tutte, costa di più è il fatto che il responsabile esterno si accolla la responsabilità penale se queste cose non vengono fatte e fatte per bene.
Tutte le persone che stanno accettando questo tipo di ruolo senza farsi pagare, sono persone che non hanno ancora capito cosa rischiano e da cui tu, come presidente devi girare alla larghissima. Perché non sono abbastanza professionali per non farti dei danni. ATTENZIONE
Siamo d’accordo sul fatto che pur condividendo il fine del SafeGuarding in toto, dopo la mazzata della riforma dello sport, non era ancora il momento di piazzare dei costi importanti sulla schiena del presidente.
13. Ma il contratto potrà essere a “chiamata”, voglio dire a prestazione in caso di necessità ?
Se hai letto la risposta alla domanda sopra avrai capito che il lavoro del responsabile esterno è continuo e ha un sacco di oneri. Quindi non si tratta di un contratto a chiamata.
14. Il responsabile esterno è una figura che va pagata regolarmente ogni anno indipendentemente che debba intervenire o meno..?
Certo, perché la formazione va fatta sempre, altrimenti sei inadempiente e quindi ti becchi l’anno di galera. Gli aggiornamenti formali, siamo in Italia e quindi ci saranno in continuazione. In più aggiungo che le segnalazioni ci saranno. Sempre
15. Esiste un riferimento, articolo o comma, dove si evince o parla direttamente dell’obbligo della formazione rivolta a collaboratori, dirigenti ed iscritti?
No, ma è previsto dalla maggior parte delle Linee guida degli enti di affiliazione. Per Esempio la Fitarco lo fa all’articolo 13 lettera o) pag 11. del suo “LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA E DEI CODICI DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE “
La logica è semplice: come possono i partecipanti alla vita associativa assicurare di saper affrontare questi argomenti se non si formano?
16. Come si fa a quantificare un compenso equo per il responsabile esterno?
Il prezzo lo farà il mercato, però tieni presente due cose.
1. Le associazioni grosse pagheranno e si tuteleranno.
2. Quelle piccole cercheranno di risparmiare esponendosi, in questo caso, a rischi notevoli.
Chi offrirà questo servizio a basso prezzo lo farà senza aver capito il rischio che corre in prima persona e senza fornire tutto quello che serve esponendo anche presidente (soprattuto) e consiglio direttivo alla responsabilità penale.
Occhio a chiedere favori a persone che conoscete senza informarli in maniera chiara sui rischi che corrono in prima persona, perché basta una sola segnalazione seria per far andare tutto alla procura. E poi sono cavoli.
Dovrete spiegare a questa persona a cui avevate detto: “ma si cosa vuoi che sia, è un incarico pro forma, devo solo mettere il tuo nome su un modulo”, che a seguito di una segnalazione gestita male, deve andare a processo.
ATTENZIONE
17. Premetto che ancora non ho avuto modo di vedere la registrazione del webinar, spero nel fine settimana. Ma una domanda leggendo tutto questo mi viene spontanea. Ma chi sono queste figure “mitologiche” che dovrebbero espletare questo servizio? Esistono? Dove? Se questo Safeguarding è stato creato da poco, come fanno queste persone ad essere pronte anche a fare formazione? Lo facevano già come lavoro? E per chi? Dove è possibile trovarle? Ripeto non ho visto il webinar e magari e tutto spiegato, ma credo che siano delle domande lecite… Grazie
Bella domanda. Con le federazioni e gli enti totalmente fuori dai giochi, perché è stato dato loro l’incarico di controllori, non rimane molto.
Il ruolo è complesso e rischioso.
Noi lo facciamo perché siamo associazionisti e quindi abbiamo già tutto quello che serve. Competenze, sistemi informatici, formazione, collaboratori che lavorano in ambiti diversi e che conoscono ogni aspetto dell’associazione. Ma partiremo con un numero limitato di associazioni e con presidenti che conosciamo.
Rispondo alle tue domande:
18. Se questo Safeguarding è stato creato da poco, come fanno queste persone ad essere pronte anche a fare formazione?
Devono già avere una solida formazione sulla gestione sia operativa che amministrativa dell’associazione.
19. Lo facevano già come lavoro?
Per forza.
20. E per chi?
Per un numero ragionevole di associazione, almeno 50 per dare un minimo.
21. Dove è possibile trovarle?
Sicuramente lontane dall’associazione e dalla comunità di riferimento.
Noi abbiamo il nostro servizio che ha posti limitati e con selezione preliminare delle associazioni.
==> CLICCA QUI PER AVERE INFORMAZIONI SUL NOSTRO SERVIZIO DI SAFEGUARDING
Considera che la maggior parte dei presidenti non ha ancora capito il concetto di “terzo esterno” e pensa di trovarsi una soluzione in casa. Il solito amico, il papà del bambino, il medico, il parente e così via. Siamo in Italia e si pensa alla soluzione all’italiana. Ma questo SafeGuarding è pensato per realtà professionali. E aumenterà i costi.
La normativa sta spingendo le associazioni a diventare più “professionali”. Noi di TeamArtist lo consigliamo da 10 anni, ma i presidenti non si sono adattati e non si stanno adattando.
Li faranno adattare con le cattive.
21. Oltre al Presidente anche gli altri membri del Consiglio Direttivo sono penalmente e civilmente responsabili?
Si, trovi tutto nel webinar linkato all’inizio dell’articolo.
Se avete altre domande scrivetele nei commenti. Se sono interessanti le aggiungo a questo post.
_______________________________________________________________
Vi metto il link al servizio di SafeGuarding anche qui, visto che ce lo state continuando a chiedere in privato. C’era già nel post ma, viste le richieste, temo che non si veda abbastanza. Vi ricordo che visto l’argomento facciamo selezione sulle associazioni con cui lavoriamo.
==> CLICCA QUI PER AVERE INFORMAZIONI SUL NOSTRO SERVIZIO DI SAFEGUARDING
_______________________________________________________________
Podcast – Il safeguarding spiegato semplice in 10 minuti
Ciao a tutti,
ho preparato un podcast per spiegare in modo semplice il safeguarding in 10 minuti:
==> CLICCA QUI PER ASCOLTARE IL PODCAST
Scrivi il tuo commento qui sotto se hai domande. Ricordati di partecipare al webinar del 29 maggio alle 18.
IL SAFEGUARDING È OBBLIGATORIO PER TUTTE LE ASD, ANCHE SE NON LAVORANO COI MINORI
Perché le associazioni mediamente non sono in regola?
È colpa del presidente! Il presidente vede l’amministrazione come una scocciatura. Preferisce stare dove c’è l’attività sportiva. Ma analizziamo meglio la situazione
Da un lato ci sono i presidenti ricchi.
Il loro sogno è quello di poter dire al loro professionista: “occupatene tu” e poi di potersene fregare dell’amministrazione. In questo modo da una parte, nella loro mente, possono dire ha tutto in mano al loro professionista e se qualcosa non funziona è colpa sua.
Dall’altra, quando qualcuno gli fa notare che la loro amministrazione non è in regola, possono ribattere che il loro professionista sa quello che fa e che tutti gli altri si stanno sbagliando. E poi possono tornare a farsi i fatti loro senza porsi ulteriori problemi.
È una formula difensiva psicologica come un’altra, che si associa al fatto che il professionista generalmente ha creato un legame personale che rafforza la relazione col cliente negli anni a venire e rende particolarmente dolorosa per il cliente la separazione. Nota bene, non amico, cliente!
Il problema è che, poi, quando si vanno a controllare i documenti, l’amministrazione non è in regola. Perché il professionista si occupa SOLO di una piccola parte dell’amministrazione, che è la contabilità, lasciando scoperto il resto. Ma questo i presidenti lo ignorano.
Il presidente però evita come la peste questa situazione, perché a quel punto il suo meccanismo psicologico di difesa cadrebbe e inizierebbe a provare ansia, dolore e altre brutte cose. Dovrebbe mettere del tempo per occuparsene, discutere con i propri collaboratori, sacrificare altre attività che preferisce.
Poi ci sono i presidenti poveri.
In questo caso le loro associazioni sono senza personale (collaboratori), per cui ci sono dei presidenti che si occupano ancora personalmente dell’amministrazione, oppure hanno alcuni collaboratori che la seguono ma non bastano, o hanno personale poco competente.
II problemi che causano questa situazione possono essere diversi.
- Pochi soldi legati a prezzi troppo bassi, servizi troppo scarsi, promozione e marketing inesistente.
- Incapacità di trovare collaboratori e di formarli
- Incapacità di trattenere collaboratori validi
In entrambi i casi, sia che il presidente sia ricco, sia che il presidente sia povero, il risultato è che l’amministrazione non è in ordine.
Da un lato perché viene richiesto ai commercialisti/professionisti di svolgere attività che non sono di loro competenza, e che poi non fanno. Dall’altro perché ci sono attività da svolgere all’interno dell’associazione che, nonostante i buoni propositi di partenza, per i motivi più disparati alla fine nessuno svolge.
Visto che la possibilità di un controllo era percepita come remota, andava bene così.
Ora non lo è più perché i registri stanno immagazzinando una mole di dati tale che i controlli saranno automatici e tra tre anni i presidenti verrano colpiti duramente.
Ma fino a che non succederà nessuno se ne preoccuperà…
E a quel punto ovviamente sarà troppo tardi…
Meglio per chi dovrà seguire le associazioni nei contenziosi, più soldi sul tavolo per tutti…
PRESIDENTE AVVISATO, MEZZO SALVATO
Come aumentare gli incassi dell’associazione
__________________________________________________________________
Rispondo qui a TUTTI.
Il tema caldo del 2024 e dei prossimi anni è “come aumentare gli incassi dell’associazione nella prossima stagione”. Molti presidenti lo vogliono fare ma pochi sanno come farlo.
Questo tema è diventato di estrema attualità a seguito del SafeGuarding e della riforma dello sport. Il presidente non può più ragionare pensando SOLO di tagliare i costi. DEVE AUMENTARE GLI INCASSI.
==> CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ SUL MOTIVO
Personalmente ne parlo da 4 anni, ho iniziato a farlo nel corso riparto, dove fornisco una serie di strategie per iniziare a rivedere i corsi, i servizi e i prodotti che l’associazione vende per aumentare gli incassi.
==> CLICCA QUI SE VUOI SAPERNE DI PIÙ SU RIPARTO
Ancora più urgente in questa situazione è cercare di trovare il modo di fare entrare soldi che non sono legati ai corsi. Parlo di tutta una serie di attività che vanno dagli eventi, alle raccolte fondi, alle donazioni, agli eventi, alle sponsorizzazioni che possono portare un mucchio di soldi che generalmente i presidenti NON raccolgono.
Proprio su questo tema teniamo periodicamente delle Masterclass in presenza nella sede del Club dei Presidenti che trattano questo argomento.
==> CLICCA QUI PER AVERE INFORMAZIONI SULLA MASTERCLASS
Queste sono due risorse essenziali per un presidente. Ovviamente se non vuoi metterci l’impegno di metterti a studiare qualche ora di corso, o venire a Milano un giorno in un anno, di questi tempi, non la vedo benissimo per la tua associazione.
Scopri le opinioni dei presidenti sulla Masterclass qui:
Ultimamente noi di TeamArtist siamo al lavoro soprattutto per trovare le risposte alle domande sollevate dalla riforma dello sport.
E ho una riflessione da condividere.
In questo caso la riflessione riguarda una conseguenza indiretta della riforma dello sport e del SafeGuarding, ovvero l’aumento dei costi. In questo post parlerò di come trovare i soldi per far fronte a questo aumento dei costi.
Da un certo punto di vista, con un po’ di lavoro, modificando i contratti e adeguando la gestione amministrativa, puoi mettere a norma l’associazione. Certo c’è da rompersi parecchio le scatole, ma con Collaboro e un po’ di tempo a disposizione, lo puoi fare.
Un problema moooolto più serio nasce invece dalle implicazioni di questo cambio di gestione.
I presidenti si sono infatti resi conto di quello che dicevamo da due anni.
ATTENZIONE ! Questa riforma, a parità di servizio offerto dall’associazione ai soci, AUMENTERÀ i costi per l’associazione.
Cosa può fare a questo punto il presidente per non chiudere o per non fare debiti?
Prima di rispondere a questa domanda, però, tieni presente una cosa.
NON PUOI IGNORARE QUESTA RIFORMA.
Il motivo è semplice, perché i collaboratori non te lo permetteranno. Sta volta non è come le altre volte, non passeranno mesi, anni senza che lo Stato controlli. Non potrai fare finta di niente per secoli.
Se l’associazione è aperta te ne sarai già accorto, se è chiusa te ne accorgerai subito al ritorno, i collaboratori rompono. Se tu chiedi a un piccolo imprenditore qual è la cosa che gli pesa di più, questi ti risponderà la gestione dei dipendenti. Perché è verissimo che i collaboratori sono il più grande valore dell’associazione, e io sono il primo a sostenerlo da anni, ma è anche vero che la loro gestione è estremamente faticosa, soprattutto in Italia.
Quindi se pensi di fare tutto in nero, di rivolgerti ai tuoi amici e di fare tutto come hai sempre fatto, la mia previsione è che ti troverai senza collaboratori in relativamente poco tempo…
E allo stesso modo funzionerà per il SafeGuarding.
Quindi attenzione!
Torniamo alla nostra riflessione. I costi aumentano, cosa fare?
La prima cosa che viene in mente è quella di aumentare i prezzi. Ho spiegato all’interno di Riparto come gestire l’aumento dei prezzi. Devi stare molto attento, però, perché il rischio di questo momento storico di fatica per le famiglie, è quello di perdere iscritti e quindi trovarti comunque senza soldi, ma anche con difficoltà operative, con mezze squadre e così via. Se vuoi alzare i prezzi mi raccomando studia come farlo.
Un’altra cosa che possono fare le associazioni, e su questa volevo soffermarmi un attimo, è quella di aumentare le entrate che NON derivano direttamente dai corsi.
Parlo di tutta una serie di attività che vanno dagli eventi, alle raccolte fondi, alle donazioni, agli eventi, alle sponsorizzazioni che possono portare un mucchio di soldi che generalmente i presidenti NON raccolgono.
Fino ad oggi le associazioni hanno sfruttato questa potenzialità, nella maggior parte dei casi, solo per questioni di tipo fiscale. Molte volte spingendosi oltre al lecito.
Negli ultimi anni questa pratica è stata combattuta, giustamente, dallo Stato. La maggior parte delle associazioni, per esempio, hanno visto diminuire o sparire le loro entrate da sponsorizzazioni.
Questo nella mente dei presidenti ha portato a pensare che non sia più possibile ottenere delle sponsorizzazioni, che erano soldi facili 15 anni fa. I presidenti, generalmente, non hanno nemmeno esplorato tutte le possibilità che ci sono per portare a casa dei soldi oggi
NON È ASSOLUTAMENTE VERO!
È possibile trovare soldi in modi diversi, nuove entrate, nuove sponsorizzazioni e ampliare quelle che ci sono, ma non nel modo in cui i presidenti l’hanno fatto fino ad adesso, cioè sfruttando unicamente la leva fiscale.
Noi lavoriamo con associazioni sportive che sono riuscite negli anni ad avere risultati straordinari, che in parte ho riassunto nelle prime due parti del mio libro “Come fare il presidente di associazione (e vivere felice)”.
Abbiamo deciso di trattare l’argomento dell’aumento delle entrate che non derivano direttamente da corsi, servizi e prodotti in una masterclass dal nome: “Come aumentare gli incassi dell’associazione”.
Si tratta di una giornata di formazione della durata di 8 ore circa, in presenza. Dal vivo e guardandoci in faccia.
In questa giornata ti forniremo i presupposti ed i metodi di base per impostare una politica volta ad aumentare le entrate da sponsorizzazione per la tua associazione.
Attenzione però che questa “masterclass”, come dice il nome è rivolta a gruppi limitati dalle 10 alle 20 persone massimo.
La Masterclass: “Come aumentare gli incassi dell’associazione” si tiene a Milano nella sede del Club dei Presidenti.
Considera che ci sarà una preselezione.
Questo ci garantisce di avere una classe di livello per poter svolgere al meglio le attività in classe.
Se vuoi avere qualche informazione in più sulla Masterclass e sul prezzo riservato ai membri del club clicca sul link qui sotto:
==> CLICCA QUI PER AVERE INFORMAZIONI SULLA MASTERCLASS
Questo è un evento di formazione del “Club dei presidenti”.
A chi porta dei vantaggi lo sport sotto il controllo diretto dello stato?
Oggi Monica Colombo scrive sul Corriere della sera un articolo dal titolo: “Calcio, riforma del governo: un’agenzia sostituirà la Covisoc per controllare i bilanci delle squadre”.
Vi riporto un breve estratto
“Pronto il documento del governo: l’idea è sostituire la Covisoc, la commissione di vigilanza della Figc che oggi si occupa di controllare i conti e dare l’ok alle iscrizioni. Gravina, presidente Figc, convoca una riunione straordinaria per lunedì
I presidenti dei club di calcio sono in fermento. Ma non solo loro. Tutto lo sport, o meglio lo sport professionistico. Un principio sacro e inviolabile, ovvero l’autonomia dello sport, sta per essere messo in discussione da un emendamento proposto dal ministro dello Sport Andrea Abodi. Il piano prevede che il controllo sui conti delle società di calcio passi nelle mani di un’agenzia governativa e non più in quelle della Covisoc, vale a dire la Commissione di vigilanza istituita presso la Figc.
Un’invasione di campo clamorosa, così viene percepita dai presidenti delle società che ritengono essere la mossa di Abodi la replica alle richieste di autonomia della Lega di A proclamate e reiterate dal presidente Lorenzo Casini e dal numero uno della Lazio, Claudio Lotito.”
Dopo aver creato sport&salute lo stato italiano sta preparando la sua prossima mossa. Chiaramente si tratta ancora di chiacchiere, che rappresentano però la volontà governativa.
Quel è secondo voi la reale finalità dello stato che sta alla base di queste operazioni?
Sezione contributi “dipendenti” del RAS
Da Devis Biacco
“Ciao, mi servirebbe un po’ di aiuto per la compilazione della sezione contributi del RAS.
Se ho un dipendente devo selezionare “iscritto” o “non iscritto” alla voce “altre forme di previdenza” dell’apposita sezione contributi del RAS?
Io selezionerei “iscritto “, ma nel webinar giovanni ha fatto un esempio solo per il “non iscritto”, quindi sono rimasto col dubbio.
Mi potreste aiutare per favore?”
La vera natura del Club dei Presidenti
So per certo che la maggior parte di voi ancora non ha un’idea chiara di che cos’è il Club e quindi colgo l’occasione, in questo sabato del presidente, per iniziare a introdurlo meglio.
Non preoccuparti non scriverò un papiro per spiegarlo!
Capirai cos’è il Club “vivendolo” un giorno dopo l’altro, una piccola novità dopo l’altra. Ma veniamo alla novità di oggi.
Prima di tutto:
IL CLUB DEI PRESIDENTI NON È UNA COSA ONLINE!
ripeto
IL CLUB DEI PRESIDENTI NON È UNA COSA ONLINE!
Il club è in primis un luogo di conoscenza, di condivisione e di crescita dove ci si parla di persona, OFFLINE, in presenza. Insomma, ci si vede in faccia!
Si tratta di un Club vero e proprio, che ha già una sua sede prestigiosa e degli spazi fisici dove accedere.
Questi spazi saranno adibiti a varie attività.
Tra queste attività ci sono le riunioni dei direttivi, le cene dei soci, gli incontri delle commissioni e dei comitati, gli eventi formativi, gli aperitivi, le cene di gala, le serate di presentazione e così via.
Da lunedì inizieremo a pubblicare un calendario con i principali eventi delle prossime settimane/mesi. Ci vorrà qualche tempo perché sia del tutto aggiornato e perché anche noi ci organizziamo per gestirlo al meglio.
Inizieremo sicuramente dagli eventi che stiamo già gestendo, rodati e di cui abbiamo delle belle procedure per poi proseguire con le novità.
Alcune di queste attività sono riservate, altre sono gratuite su invito, altre sono a pagamento ma per le sole spese, alcune sono a pagamento ma con un prezzo riservato ai membri e altre sono invece completamente a pagamento. Dipende dal tipo di attività e dal tipo di membro.
Più andremo avanti e più ti daremo delle informazioni dettagliate.
Per oggi mi fermo qui e buon Sabato del Presidente a tutti.
Perchè abbiamo creato questo FORUM per il Club e non abbiamo usato whatsapp o Facebook?
Oggi uno dei membri del Club ha scritto sul gruppo whatsapp la seguente obiezione:
“Ma quindi questo gruppo di discussione di whatsapp a cosa serve? Onestamente trovo molto più comodo utilizzare questo rispetto al forum del Club”
Questa obiezione mi da la possibilità di rispondere a una cosa che in molti pensano, ma che questo membro è il primo a dire.
Perché il forum del Club è stato fatto così?
Perché non è stata fatto su whatsapp o su Facebook per esempio?
VISTO CHE SONO PIÙ COMODI…
I motivi sono DUE:
- Facebook e whatsapp sono servizi di MESSAGGISTICA ISTANTANEA. Servono a comunicare in tempo reale tra utenti. Sono stati costruiti con quest’ottica con i loro pregi e difetti. Il forum del Club, che vi ricordo essere solo UNA delle parti del Club, serve per creare dei contenuti di valore che siano DISPONIBILI ai membri anche tra sei mesi. NON SONO ISTANTANEI.
- Il forum del Club ha una ricerca potentissima, che ti permette di trovare in 2 secondi qualunque argomento relativo al mondo delle associazioni. PROVARE PER CREDERE. Un servizio di messaggistica istantanea è un disastro da questo punto di vista. Le cose sono difficilissime da trovare e impossibili da organizzare.
Questi sono i vantaggi.
Lo svantaggio è che le persone sono abituate e capaci di fare le loro cose, di base di usare whatsapp!
Quindi abbiamo creato “anche” un gruppo whatsapp per aiutare la persone ad usare al meglio il forum e in generale tutte le parti del Club, che nel corso dei prossimi mesi vedrete sia online che dal vivo!
Spero di aver risposto in modo comprensibile alla domanda
Come ottenere un prestito dalle banche
Riprendo questo intervento estremamente interessante di Alessio Luffarelli per fare una considerazione:
“Faccio una domanda, magari banale. Tutti, compreso voi, consigliano di prendere la personalità giuridica, per ovvie ragioni di responsabilità legale. Ma poniamo che l’associazione prende la personalità giuridica con il capitale minimo (10.000€). Se poi l’associazione dovesse aver bisogno di un credito o un prestito da una banca, questa non sarebbe meno disposta a rilasciarglielo, avendo meno garanzie?”
Semplifico un po’ ma seguitemi. Attualmente l’associazione senza personalità giuridica è paragonabile a “una una società di persone”. Per ora limitati a incamerare la definizione. In futuro faremo dei post dedicati per spiegare la differenza tra una “società di persone” e una “società di capitali”.
Nel caso di un’associazione senza personalità giuridica, in caso di mancato pagamento di un debito da parte dell’associazione, il creditore può rivalersi direttamente sul presidente.
Tutte le volte che l’associazione richiede un credito bancario, IMPLICITAMENTE il presidente sta mettendo a garanzia i propri beni. Tutti i propri beni indistintamente.
Dopo aver richiesto il riconoscimento della personalità giuridica sarà, invece, l’associazione a rispondere solo con i propri beni. La banca valuterà la reale capacità della sola associazione di restituire i soldi ricevuti in prestito.
Se l’associazione ha un immobile di proprietà potrà chiedere un mutuo mettendoci un ipoteca. Se l’associazione ha sempre 200mila euro sul conto, probabilmente non avrà problemi a farsi dare 20-30-40mila euro di prestito anche in bianco, senza garanzie.
Ovviamente se l’associazione non ha nulla, difficilmente potrà ottenere dei soldi in prestito da una banca.
In questo caso nulla vieta al presidente di mettere comunque ESPLICITAMENTE dei beni di sua proprietà a garanzia di un credito erogato da una banca.
A differenza di prima però ci sono due aspetti estremamente positivi per il presidente in questo caso:
- Il presidente può decidere il tipo di bene da mettere eventualmente a garanzia, cosa che prima non poteva fare. Sarebbe stata la banca a decidere cosa prendere a suo piacimento.
- Sarà chiaro a tutti gli appartenenti all’associazione, a cominciare dalle persone che fanno parte del direttivo, in maniera ESPLICITA, che il presidente sta mettendo dei beni a garanzia di un credito. Questo ha dei risvolti estremamente importanti e positivi nei processi decisionali e operativi dell’associazione.
Io vedo quindi, quindi, vantaggi da tutti i punti di vista, anche perché in molti casi i prestiti di minore entità saranno rilasciati senza garanzie alle associazioni più virtuose. Ricordatevi anche che il riconoscimento della responsabilità giuridica dimostra la trasparenza e la serietà di un’associazione, cosa che può tornare molto utile anche nel caso della richiesta di un prestito.
Quindi riconoscimento della personalità giuridica sempre e comunque.
IMPORTANTE! Come ottenere fattivamente il riconoscimento della personalità giuridica dell’associazione
Dopo i due webinar sulla personalità giuridica siamo riusciti a trovare una quadra per portarti alla separazione del patrimonio.
Se non hai visto i webinar guardali!
Secondo webinar ==> clicca qui
La Riforma dello Sport ha introdotto la possibilità per il presidente di non rimetterci i propri soldi nel caso in cui l’associazione dovesse trovarsi in difficoltà economiche. Questa è un’opportunità che i presidenti DEVONO sfruttare al più presto.
Per farlo bisogna separare il patrimonio dell’associazione da quello del presidente! Questo processo si chiama riconoscimento della personalità giuridica dell’associazione, ma d’ora in avanti, per capirsi, lo chiameremo processo di separazione del patrimonio.
La Riforma dello Sport avrebbe “teoricamente” semplificato la procedura. In realtà non è vero, perché l’ultimo passaggio DEVE essere fatto da un notaio e la procedura imposta dal notariato è in molti punti in contrasto con quella della riforma.
Per questo motivo è difficilissimo, se non impossibile, per il solo presidente riuscire a portare a casa il risultato.
Però c’è una buona notizia!
Dopo un lungo lavoro di analisi delle due procedure (notariato e riforma), di coinvolgimento dei vari attori (notai, revisori e via di seguito), di revisione e di modifica dei documenti dell’associazione per renderli graditi a tutte le parti, siamo riusciti a creare un sistema per portare il presidente alla SEPARAZIONE del suo patrimonio da quello dell’associazione.
Prima di poter passare alla fase vera e propria di separazione del patrimonio, però, è necessario verificare se l’associazione e i documenti sono in regola.
Visto che la separazione ha un certo costo, è INUTILE far spendere soldi a un presidente che non potrà poi averla.
Abbiamo quindi creato un passaggio preliminare di verifica, al termine del quale comunicheremo al presidente se può richiedere la separazione del patrimonio.
Nel caso in cui l’associazione non sia in ordine, c’è un certo margine di manovra per mettere le cose a posto e richiedere la separazione.
In alcuni casi, invece, non sarà proprio possibile farlo.
PER TUTTI I BLINDO E SEGRETARIOPRO LO STUDIO DI FATTIBILITÀ È GRATUITO.
==> CLICCA QUI SE SEI INTERESSATO
Per noi, visto che ora è possibile farlo, è importante che tutti i nostri presidenti si mettano al riparo il prima possibile.
Per tutti coloro che non sono BLINDO o SEGRETARIOPRO il prezzo è di 97 euro (invece che 167). Attenzione che non possiamo seguire una quantità troppo grande di presidenti. Ve lo sto dicendo qui in anticipo perché lunedì parte la promozione pubblica.
SE NON SEI NÉ BLINDO NÉ SEGRETARIO PRO
==> CLICCA QUI PER ACQUISTARE IL SERVIZIO DI SEPARAZIONE A 97€
Qual è il costo di un collaboratore amministrativo?
Durante l’ultima Masterclass sulle Sponsorizzazioni che ho tenuto un paio di settimane fa, è uscito un argomento interessante, che serve anche come guida a tutti quelli che hanno bisogno di inserire un collaboratore amministrativo.
Ammesso che riusciate a trovare una persona competente che si occupi della vostra amministrazione, quanto la pagate al mese?
Qual è la vostra esperienza?
Quanto state pagando le persone che avete in associazione e svolgono il lavoro amministrativo?
Nota: so che non riuscite a trovare questo tipo di persona, perché ci sono in giro solo persone che hanno qualche nozione contabile di base. Ma in questo post concentriamoci su quanto costa.